PESCARA – Si completa un altro tassello per la realizzazione della Nuova Pescara. L’indirizzo del referendum “vale molto” per il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, ma allo stesso tempo “c’e’ bisogno della giusta riflessivita’ per modificare le citta’. Non si tratta di un gioco”. Da questi presupposti, il presidente con l’aiuto di funzionari regionali e l’ordinario di diritto Romano Orru, si e’ fatto primo firmatario di due proposte di legge regionale, la n. 206 e la n.207, per l’istituzione del comune di Nuova Pescara mediante fusione dei comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore. I due testi sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa.
Il “referendum – ha spiegato D’Alfonso – ci ha detto che c’e’ necessita’ di una evoluzione ordinamentale delle nostre citta’, di una modernizzazione nel rapporto tra istituzioni, societa’ ed economia, ma tale modernizzazione deve prevedere una evoluzione progressiva che determini un allineamento dei linguaggi comunali, delle consistenze contrattuali, giuridiche e perfino giustcontabilistiche”. E per il presidente e’ proprio “l’equilibrio nell’allineamento dei dati amministrativi” il punto forte del suo ragionamento, soprattutto in riferimento a cio’ che ha definito “preesistenze contabili”.
D’Alfonso ha chiarito di non essere “malato di gigantismo. Credo che per le citta’ il valore sia la prossimita’, l’adesione alla volonta’ dei cittadini. Ringrazio il consigliere regionale Mercante che ha fatto un grande lavoro di stimolo. Ma c’e’ tuttavia bisogno che la curva di approfondimento continui a salire”.
D’Alfonso ha definito i suoi testi “Aperti. Non porremo vincoli di maggioranza. Chiunque voglia firmare e’ ben accetto. Mi piacerebbe fare piu’ uno a favore di cittadini, imprese e territorio”.
Nel merito, i testi, si discostano solo nella previsione della gradualita’ del processo di fusione. In una, infatti, la data di decorrenza e’ il primo gennaio 2019, nell’altra c’e’ la possibilita’ di allungare la durata di tale processo, a condizione che i Consigli comunali di Pescara, Spoltore e Montesilvano, approvino entro il 31 luglio 2018, lo schema di Atto costitutivo di un’Unione.
Il presidente ha spiegato che il grande protagonista e’ il programma di fusione. Per la cui pianificazione entra in carica il Comitato di fusione, costituito con delibera di Giunta regionale, dopo 30 giorni dall’entrata in vigore della legge. Il Comitato e’ composto dal presidente della Giunta regionale e dai tre sindaci dei comuni coinvolti.
Il Comitato definisce il programma generale di fusione e procede alla graduale creazione di forme di collaborazione, quali l’esercizio associato di funzioni o la gestione associata di servizi essenziali tra i comuni. Il programma e’ approvato dai tre comuni. L’Assemblea congiunta per la fusione, senza oneri aggiunti per la finanza pubblica, si compone di tutti i membri dei consigli dei tre comuni coinvolti e predispone il testo dello Statuto. Essa puo’ articolarsi in Commissioni competenti per materia e avvalersi di Comitati tecnici integrati da funzionari comunali ed esperti, secondo le modalita’ definite dal “Programma generale”.
Allo scopo di favorire il processo di riorganizzazione dei servizi, provvede a forme di collaborazione istituzionalizzata nei seguenti settori di intervento: pianificazione territoriale e urbanistica, grandi infrastrutture, ciclo dei rifiuti, ciclo idrico, trasporto pubblico locale, approvvigionamento energetico, promozione turistica, gestione delle reti, logistica del commercio, tutela ambientale, servizi e politiche sociali, servizi scolastici. L’Osservatorio regionale del processo di fusione dei comuni valutera’ l’impatto della fusione su cittadini, enti pubblici e imprese. Con relazioni semestrali formula, entro il 31 marzo 2018, un documento conclusivo di fattibilita’ che trasmette al presidente della Giunta regionale, al Consiglio regionale, ai sindaci e ai Consigli comunali.
Ma non è tutto oro quel che luccica: “A due anni dal referendum che ha democraticamente e inequivocabilmente indicato la volonta’ della maggioranza dei cittadini di costituire la Grande Pescara, il presidente D’Alfonso ha appena presentato due progetti di legge per boicottarne la sua realizzazione”. Questo il commento del consigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante, dopo aver letto i testi dei due progetti di legge che “curiosamente- nota Mercante- hanno entrambi la firma degli stessi proponenti: D’Alfonso e i fedelissimi alla linea Mariani, Gerosolimo, Pepe, Berardinetti, Di Nicola, Pietrucci. Gia’ il fatto che manchi la firma dell’assessore Sclocco, l’unica componente della Giunta eletta a Pescara insieme a D’Alfonso, e che gli altri firmatari siano prevalentemente consiglieri regionali eletti nella provincia dell’Aquila, la dice lunga sulla qualita’ e la genuinita’ dell’intenzione di dare seguito realmente alla volonta’ dei cittadini di istituire un nuovo Comune di Pescara piu’ efficiente, piu’ popoloso e meno oneroso per le tasche dei cittadini”.
“Con la solita abitudine di gettare fumo negli occhi, D’Alfonso supera se stesso e arriva a presentare oggi due confusissimi progetti di legge: il primo che snellisce apparentemente le procedure, e fissa la data di istituzione del Comune della Nuova Pescara a decorrere dal primo gennaio 2019. Salvo, pero’, che i Consigli dei Comuni interessati, Pescara, Montesilvano e Spoltore, abbiano qualcosa da ridire rispetto a cio’ che hanno gia’ stabilito i loro concittadini attraverso il referendum. Il secondo progetto di Legge, firmato sempre da D’Alfonso e dagli stessi consiglieri aquilani, rende invece la procedura di Istituzione della Grande Pescara ancora piu’ farraginosa, riempiendola di pareri preventivi, valutazioni, passaggi e scadenze nelle Aule comunali con l’intento, evidente, di procrastinare all’infinito la realizzazione del volere dei cittadini democraticamente espresso gia’ da due anni”.