CHIETI – Dopo le perplessità dei grillini in merito alla validità di un project financing per la realizzazione del nuovo ospedale di Chieti, anche l’Anac dà il suo parere. L’opera, considerata “fredda” prendendo in prestito una terminologia cara ai giudici del Tar, ovvero che non possono ricevere dal mercato un flusso di cassa in grado di finanziare l’investimento e la successiva gestione.
In sostatnza il documento dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, giunto venerdì scorso ed inviato al Gruppo Consiliare del Movimento 5 Stelle alla Regione, al Direttore Generale della Asl di Chieti-Lanciano-Vasto e al Presidente D’Alfonso, annuncia l’avvio di un procedimento di vigilanza nei confronti di Regione ed Asl per l’accertamento di tutti i profili attinenti la proposta del promotore nonché di tutti gli atti presupposti e conseguenti.
In un project financing, infatti, è un privato ad accollarsi le spese per la realizzazione di un’opera in cambio della corresponsione da parte del pubblico di canoni legati ad una serie di servizi. Nel caso specifico, già da tempo, il M5S ha dimostrato, calcoli alla mano, che questo tipo di operazione costerebbe al pubblico 800 milioni di euro in più nell’arco di 30 anni.
Su questo l’autorità anticorruzione vuole vederci chiaro ed ha chiesto che nel giro di 180 giorni, previa una serie di sanzioni, vengano fornite documentazioni esaustive che dimostrino, invece, la convenienza dell’operazione, inoltre entro 15 giorni dovranno essere auditi dall’Anac sia il presidente D’Alfonso, che il direttore generale della Asl Flacco, oltre alla Consigliera Regionale del M5S Sara Marcozzi.
“Sarò ben felice di essere ascoltata dai dirigenti dell’Anac – riferisce la Marcozzi – per spiegare ancora meglio come questa operazione che il presidente D’Alfonso si ostina a difendere nonostante le nostre innumerevoli segnalazioni, sia assolutamente ingiustificata. Non siamo contro il nuovo ospedale, ma siamo contro il ricorso al Project Financing, uno strumento che già in altre località italiane, si é dimostrato assolutamente inefficace andando a gravare sulla spesa pubblica”.