SULMONA – Sulmona avrà un ospedale tutto nuovo. Già a partire da domani, quando ci sarà la posa ufficiale della prima pietra, a cui prenderanno parte gli attuali amministratori regionali, con D’Alfonso in testa. Ma non è tutto oro quel che luccica per il centrosinistra. Stamattina, infatti, l’ex governo di centrodestra ha rivendicato il merito e la progettualità che ha permesso all’Annunziata di essere la prima struttura in costruzione sulle altre quattro in programma in regione di Avezzano, Lanciano, Vasto e Giulianova.
In realtà si parte con un ritardo di circa due anni, ma poco importa. Oggi è il tempo delle autocelebrazioni. Così Forza Italia e Fratelli d’Italia si presentano uniti in conferenza stampa per rivendicare quanto fatto e controllare quanto si farà. “Inauguriamo un nuovo modo di fare politica da Sulmona – ha detto il coordinatore regionale di Forza Italia Nazario Pagano – saremo sempre più presenti sui territori, al fianco dei cittadini per migliorare la qualità della loro vita. E in questo senso rivendichiamo quanto fatto finora per l’ospedale, perché ogni tanto bisogna anche dirsi bravi. Ci siamo riusciti, nonostante il debito di quattro miliardi di euro ereditato sulla sanità, che la giunta Chiodi è riuscita a diminuire del 25 per cento in cinque anni, facendolo scendere a tre. Siamo stati la prima regione commissariata a causa dei debiti della sanità, col comparto che investe l’80% del bilancio regionale. Un’amministrazione, dunque, va valutata su questo aspetto”.
Sui punti nascita in chiusura Emilio Iampieri, consigliere regionale di centrodestra, riconfermato dopo le ultime elezioni, ha criticato la giunta D’Alfonso. “Le misure di D’Alfonso sono troppo rigide – ha detto – vanno contestualizzate in un territorio cerniera come questo con l’Alto Sangro, in cui ha già chiuso il reparto di Popoli. Io chiuderei gli altri a rischio e lascerei aperto il punto nascita sulmonese, è l’unica strada percorribile”.
Anche l’ex sindaco di Sulmona Fabio Federico ha lanciato un appello al suo successore: “Invito Ranalli a sbattere i pugni sul punto nascite – ha detto – perché solo così si potrà ottenere qualcosa. Del resto, il progetto sul nuovo ospedale è partito fra mille critiche e ora siamo alla vigilia della prima pietra. Ci siamo fidati di Gianni Chiodi e abbiamo fatto bene”.