TREGLIO – E’ stato notificato lunedì sera ai titolari del sansificio di Treglio il parere negativo della Regione sull’Autorizzazione Unica Ambientale all’esercizio dell’attività per i prossimi 15 anni. Il provvedimento, caldeggiato dai comitati dei residenti e dall’amministrazione comunale guidata da Massimiliano Berghella, segue alla riapertura unilaterale dell’impianto, avvenuta qualche giorno prima, in coincidenza dell’apertura della campagna della molitura delle olive, ma era nell’aria da tempo.
Sono state proprio le emissioni in atmosfera la ragione delle inadempienze segnalate dai tecnici della Regione e il perno di una inchiesta giudiziaria in corso presso la Procura di Lanciano.
Il sindaco Berghella ha sottolineato come «l’azienda non avrebbe dovuto riaprire i cancelli, essendo senza autorizzazione. Invece l’ha fatto e i cittadini sono tornati a lamentarsi per l’odore acre e il fumo. L’irresponsabilità dell’azienda ha generato il caos. L’impianto di cui parliamo è classificato come insalubre di prima classe e secondo l’autorizzazione del 2011 si sarebbe dovuto delocalizzare, in accordo con l’azienda, che però non ha mai voluto sentire ragioni».
Sta di fatto, tuttavia, che si è totalmente bloccata la campagna di molitura delle olive, in quanto il sansificio è collegato a quasi tutti i frantoi della zona. Situazione segnalata dal presidente della Commissione di Vigilanza regionale (ed ex assessore all’agricoltura) Mauro Febbo.
“La Regione intervenga tempestivamente per riaprire e riattivare il sansificio ‘Vecere’ prima che venga danneggiata in maniera irreparabile la stagione 2017 della raccolta delle olive”, afferma Febbo, per il quale “Questo esecutivo regionale si assumerà la responsabilità di aver distrutto il nostro olio extra vergine d’oliva per incapacità di trovare una soluzione al problema inerente lo stabilimento sito in Treglio. Siamo in piena campagna olearia ed è inconcepibile come l’unico sansificio regionale venga improvvisamente chiuso mettendo in ginocchio e in difficoltà sia i frantoi sia le aziende agricole che proprio in queste settimane sono in piena attività con la raccolta delle olive. Sono più di 400 frantoi per conto della 60.000 aziende agricole che conferiscono sanse allo stabilimento di Treglio per un quantitativo di sansa pari a 40 mila tonnellate che generano un fatturato di oltre 10 milioni di euro. Dietro i 400 frantoi ci sono le 60.000 piccole, medie e grandi aziende agricole, che da oggi si trovano in seria difficoltà nel momento in cui gli stessi frantoi saranno costretti a chiudere i cancelli perché impossibilitati a smaltire il loro sottoprodotto. Una pasticcio enorme causato dall’inefficienza e dalla leggerezza di assumere decisioni concrete e risolutive da parte della Regione Abruzzo”.