ROMA – “Candidare Roma alle Olimpiadi è da irresponsabili”. E’ il no di Virginia Raggi e della Giunta capitolina alla candidatura di Roma ad ospitare i Giochi del 2024. «No alle Olimpiadi del mattone, non vogliamo colate di cemento sulla città», ha scandito il sindaco Raggi, in conferenza stampa – in una Sala delle Bandiere affollatissima – con accanto il vice sindaco Daniele Frongia.
La giunta è seduta in prima fila ed ha applaudito a lungo all’annuncio del sindaco. «Le Olimpiadi sarebbero un affare» per i costruttori, «la mia valutazione è che queste Olimpiadi non siano sostenibili dal punto di vista economico». «Non ipotechiamo il futuro di Roma e dell’Italia» chiedendo risorse, «non ce la sentiamo di fare altri debiti, di chiedere altri soldi agli italiani». «Non ci servono altre cattedrali nel deserto – ha aggiunto Raggi -, i romani ce lo hanno detto. Il 70% è contrario alle Olimpiadi». Ci sarà invece un forte impegno dell’amministrazione capitolina nel recupero degli impianti sportivi esistenti sul territorio: «noi non siamo contro lo sport e faremo più di quanto farebbero le Olimpiadi per lo sport a Roma». Su un maxi schermo sono state mandate immagini di impianti sportivi degradati.
L’annuncio dopo l’incontro saltato con Malagò. La delegazione del Coni ha lasciato il Campidoglio senza incontrare Raggi, dopo un’attesa di 35 minuti. La sindaca avrebbe fatto attendere il numero uno del Coni Giovanni Malagò, che avrebbe dunque deciso di lasciare il Campidoglio.
Prima dell’incontro, Malagò aveva chiesto con una dichiarazione la «massima trasparenza» e proponendo di poter fare l’incontro in diretta streaming. Raggi ha negato di aver disertato l’incontro con il presidente del Coni e con il Comitato promotore per le Olimpiadi di Roma 2024. «Ho avuto un contrattempo – ha spiegato – ho fatto qualche minuto di ritardo. Mi dispiace che il presidente, anche se lo ho fatto avvisare che stavo ormai arrivando, abbia preferito andare via».
Giovanni Malagò, in conferenza stampa, ha detto che «non c’è un vero motivo per cui non si vogliono le Olimpiadi. Se il motivo erano le ruberie noi diciamo gestitele voi. Quale migliore garanzia per chi è un baluardo della legalità?». «Sul debito delle Olimpiadi ’60 sono state dette falsità, bugie per populismo», ha detto il presidente del Coni rispondendo alle dichiarazioni del sindaco Virginia Raggi e del vicesidaco Daniele Frongia.
«Ho sentito parlare di 2 miliardi di debito: quando la cifra uscì, settimane fa – ha aggiunto Malagò – interpellai il commissario al debito del Comune. Conservo agli atti la sua mail: era il debito commerciale complessivo, gli espropri di Roma ’60 erano solo una minima parte».