PESCARA – Tutti a Roma per il ‘No Ombrina’. I manifestanti si sono radunati sotto al ministero dello Sviluppo Economico a Roma dove ha preso il via la Conferenza dei Servizi sul progetto per estrazione petrolifera di ‘Ombrina Mare’. “Siamo abruzzesi, siamo pastori non siamo pecore cari signori. Pane e olio, senza petrolio. C’è l’Abruzzo da rispettare via i pirati dal nostro mare”. Questi gli slogan intonati dai partecipanti.
Alla riunione hanno preso parte la Regione Abruzzo con il sottosegretario Mazzocca, le Province di Chieti e Pescara e 35 comuni. Presenti anche i parlamentari e i consiglieri regionali che giovedì scorso hanno approvato la legge sul Parco Marino, l’ulteriore paletto che punta ad ostacolare l’insediamento petrolifero della Rockhopper, e che verrà messo al verbale dei lavori.
L’orientamento del Governo sarebbe comunque quello di non tenere conto nella procedura delle novità legislative intervenute, come già accaduto per la legge regionale sulle 12 miglia. Lunedì scorso la Provincia di Chieti unitamente a 14 Comuni hanno presentato un r icorso al TAR del Lazio per chiedere una sospensiva. Le associazioni ambientaliste hanno chiesto inoltre la mobilitazione delle marinerie del territorio per tutelare il mare Adriatico, minacciato dalle attività dell’uomo.
E infatti nel tardo pomeriggio si è saputo che c’è stato il via libera ad Ombrina Mare 2 la conferenza di servizi a cui i rappresentanti degli enti locali abruzzesi e del territorio avevano chiesto una proroga durante una delle ultime proteste condotte insieme ai comitati e alle associazioni abruzzesi del fronte del no. Una mobilitazione che a Roma ha fatto sentire non solo la voce dei sindaci, ma anche quella dei parlamentari e i consiglieri regionali, nonche’ le ragioni dell’istituito Parco della Costa Teatina, ora legge regionale.
“Il Ministero e’ andato dritto per la sua strada, senza tenere conto delle proteste, delle richieste e dell’istituzione del Parco Marino che e’ a tutti gli effetti ormai legge regionale – spiega l’assessore Adelchi Sulpizio, delegato dal sindaco di Pescara a seguire la conferenza per l’Amministrazione comunale – Abbiamo cercato di far passare il fatto che questo elemento ha modificato lo stato di diritto della costa in cui la piattaforma dovrebbe operare, diventando un legittimo ostacolo al progetto, ma l’orientamento ministeriale e’ stato quello di non tenere conto nella procedura di tali novita’ legislative intervenute”.
“La mobilitazione resta”, dice Sulpizio che aggiunge: ” Per i Comuni non e’ una sconfitta, venerdi’ sindaci e rappresentanti del fronte contrario a Ombrina si rivedranno in Regione per affinare una linea di azione che sia di tutela ambientale contro il progetto e anche amministrativa, perche’ si tenga conto della situazione nei fatti mutata con l’istituzione del Parco: due presenze antitetiche per quella fascia di mare e una procedura che potrebbe confermarsi quale pericoloso precedente per lo sfruttamento del nostro patrimonio costiero e di tutto cio’ di cui e’ ricco. In tali riunione si valuteranno tutte le eventuali azioni legali, anche contro i lavori dell’odierna conferenza di servizi e il Comune di Pescara in tal senso fara’ la sua parte”.