CHIETI – Stop alle perforazioni petrolifere nel mare Adriatico. Lo prevede un emendamento presentato dal Governo. Vittoria del Coordinamento Nazionale No Triv. Riportato quindi il limite delle dodici miglia per le perforazioni petrolifere in Adriatico. “Se il Parlamento accoglierà gli emendamenti del governo, – scrive il coordinamento – si avranno: il blocco dei procedimenti in corso entro le 12 miglia; l’eliminazione della dichiarazione di strategicità, indifferibilita’ ed urgenza delle attività petrolifere; la cancellazione del vincolo preordinato all’esproprio della proprietà privata già a partire dalla ricerca degli idrocarburi; la limitazione delle attività di ricerca e di estrazione attraverso l’eliminazione delle proroghe; la garanzia della partecipazione degli enti territoriali ai procedimenti per il rilascio dei titoli».
Sull’argomento interviene anche il Sottosegretario alla Giunta regionale, con delega all’Ambiente, Mario Mazzocca: “Una vittoria di tantissimi abruzzesi che ci hanno creduto fino in fondo. Una vittoria della mobilitazione, ma anche di chi nelle istituzioni ha proceduto imperterrito verso l’affermazione del modello di sviluppo sostenibile della nostra regione. Una vittoria dei nostri parlamentari, come Gianni Melilla, che si sono strenuamente battuti a Roma per affermare le ragioni dell’Abruzzo”.
“Una vittoria dei cittadini – ha proseguito Mazzocca – e della loro guida istituzionale, il Presidente D’Alfonso, costruita meticolosamente, passo dopo passo, dal ‘Manifesto di Termoli’ del luglio scorso fino alla coraggiosa scelta referendaria. Una vittoria di chi, nei giorni scorsi, si e’ attivamente speso per un futuro sostenibile nella recente Conferenza ONU di Parigi su Clima ed Energia. Una vittoria di chi, come noi, si e’ messo umilmente e spassionatamente al servizio dell’Abruzzo, come il costituzionalista Prof. Enzo Di Salvatore che fin dall’inizio ha contribuito in maniera determinante alla costruzione di una strategia vincente, strategia che ha consentito di definire natura e consistenza di un quadro politico ormai politicamente non piu’ sostenibile da parte del governo centrale. Dodici Regioni che si esprimono in maniera netta ed inequivocabile contro le scelte del governo in materia energetica, 10 delle quali optano massivamente ed in maniera convinta per il deciso avanzamento della proposta referendaria, sono fatti che hanno avuto una rilevanza estrema ed un peso evidentemente determinante”.
“E’ oltremodo evidente, infatti – ha aggiunto il Sottosegretario – che gli emendamenti del Governo hanno il fine di evitare la consultazione referendaria ormai prossima. Tant’e’ che le modifiche normative, a suo tempo inserite nei sei quesiti, sarebbero pedissequamente riproposte nella approvanda legge di Stabilita’ 2016, con la sola esclusione della limitazione della durata delle concessioni in mare. Se il Parlamento accogliera’ gli emendamenti del governo, si avranno: il blocco dei procedimenti in corso entro le 12 miglia; l’eliminazione della dichiarazione di strategicita’, indifferibilita’ ed urgenza delle attivita’ petrolifere; la cancellazione del vincolo preordinato all’esproprio della proprieta’ privata gia’ a partire dalla ricerca degli idrocarburi; la limitazione delle attivita’ di ricerca e di estrazione attraverso l’eliminazione delle proroghe; la garanzia della partecipazione degli enti territoriali ai procedimenti per il rilascio dei titoli”.
“Approvati gli emendamenti – ha concluso Mazzocca – anche il discusso progetto petrolifero ‘Ombrina mare’ verrebbe definitivamente bloccato, al pari di quelli per le ricerche di gas e petrolio nell’Adriatico in favore della Spectrum Geo, che interessano circa 30mila kmq di mare Adriatico. Approvato gli emendamenti, sperando non vi siano improbabili ma possibili colpi di coda pro-Ombrina (lo stesso Governo emendante dovrebbe soprassedere alla firma del decreto concessorio), e’ ora e tempo che si apra una vera discussione sul futuro energetico del nostro Paese, dalla quale scaturisca una disciplina organica e sistematica del settore tesa a favorire una spedita transizione energetica”.