CHIETI – Sono passati quasi nove mesi dalla morte di Tommaso Salvatore Cagnetta di 42 anni. Questa mattina è iniziato davanti alla Corte d’assise di Chieti il processo a carico di Angelo Ciarelli, 39 anni di Pescara, accusato di aver ucciso il suo “rivale” con un colpo di pistola il 2 luglio del 2012. L’omicidio avvenne nel quartiere Rancitelli di Pescara e sarebbe legato allo spaccio di droga.
Secondo l’accusa, sostenuta in aula dal pm Valentina D’Agostino, il colpo letale fu esploso mentre Ciarelli minacciava altre due persone per impedirgli di allontanarsi in auto. La Corte ha ammesso le prove richieste dall’accusa, fra cui l’esame dell’imputato e alcune intercettazioni per le quali e’ stato affidato l’incarico della trascrizione a Caterina Del Zingaro, e le prove prodotte dalla difesa. I genitori della vittima, Michele Cagnetta e Giuseppina Niro, assistiti dagli avvocati Giulio Lazzaro e Cristina Valentini, si sono costituiti parte civile. Ciarelli era presente in aula ed è difeso dagli avvocati Franco Metta e Giancarlo De Marco. La prossima udienza e’ stata fissata per l’8 maggio quando verrà nominato un interprete che dovrà tradurre una delle intercettazioni in lingua rom.