TERAMO – E’ iniziato il processo d’appello all’Aquila per l’omicidio di Melania Rea e alla prima udienza il procuratore generale Romolo Como ha chiesto la conferma dell’ergastolo per Salvatore Parolisi. Per l’accusa infatti ha ucciso lui la moglie, a coltellate, il 18 aprile 2011. Il caporalmaggiore dell’esercito, che sconta nel carcere di Teramo la condanna in primo grado per l’omicidio di Melania, era presente in aula.
Il procuratore generale, Romolo Como, ha chiesto, ai giudici della Corte d’Assise d’Appello, la conferma dell’ergastolo con tutte le aggravanti perché ad avviso dell’accusa regge l’impianto della condanna in primo grado, anche se il movente va ricostruito diversamente. “La richiesta della conferma dell’ergastolo era prevedibile”, ha commentato subito dopo la sospensione dell’udienza, che si tiene a porte chiuse, Nicodeno Gentile, uno dei difensori del caporalmaggiore, ma – ha aggiunto – “a nostro avviso c’è un elemento importante: il contrasto forte tra il movente sostenuto dalla procura e quello del giudice di primo grado”. Per il giudice di primo grado, il gup di Teramo Marina Tommolini, infatti, Parolisi ha ucciso la moglie perché lei aveva rifiutato un rapporto sessuale. Invece, ha spiegato Gentile, “il procuratore ha chiesto di riconoscere la teoria dell’imbuto”.
Ovvero di accogliere la ricostruzione della procura secondo cui Parolisi, che si è sempre dichiarato innocente, era ormai stretto nella morsa, fra la moglie Melania e l’amante Ludovica, e le loro pressanti richieste, in un “imbuto”. Quindi, sottolinea la difesa di Parolisi, “per il procuratore generale deve essere cambiata la motivazione della sentenza di primo grado, e di conseguenza cambierebbe anche la dinamica dell’omicidio, ma la condanna all’ergastolo va confermata: si parte dall’assunto che è stato Parolisi poi si aggiusta movente e dinamica. Si dice che è stato lui anche se non si sa come e perché”.
Una contraddizione di cui la “Corte d’appello deve tenere conto, perché intanto Parolisi è in carcere e per la legge italiana è l’assassino della moglie”.