PESCARA – Una nuova tecnologia robotica arriva all’ospedale Spirito Santo di Pescara. Da una settimana è entrato in servizio il sistema robotico Da Vinci che ha gia’ eseguito sei interventi e per il momento i risultati sono entusiasmanti, anche se preliminari. Un primo bilancio e’ stato tracciato dalla Asl alla presenza dell’assessore regionale Silvio Paolucci.
Il programma da portare avanti per quanto riguarda il Da Vinci si sviluppa in due punti, per un anno: vanno addestrate le equipe di diverse discipline, puntando sui giovani, e va fatta un’analisi di sostenibilita’ economia della chirurgia robotica nell’ospedale di Pescara per capire se e’ possibile procedere su questa strada anche in futuro. A coordinare il progetto e’ Achille Lococo, direttore del Dipartimento di Chirurgia, che ha eseguito tre dei sei interventi mentre altri due sono stati eseguiti da Maurizio Rosati, direttore della Unita’ operativa Ostetricia e ginecologia e uno da Massimo Basti, direttore della Unita’ operativa Chirurgia dell’ospedale.
I vantaggi sono molteplici, a partire dalla minore invasivita’: con il robot situato a 5-6 metri dal paziente sono ormai un ricordo lontano i tagli della chirurgia tradizionale, i gradi di liberta’ sono 7 contro i due dei ferri chirurgici della laparoscopia, i movimenti possono essere demoltiplicati e non ci sono tremori legati alle mani del chirurgo per cui i rischi di fare danni diminuiscono e si riducono le giornate di degenza post intervento. Il manager della Asl Claudio D’Amario ha annunciato anche le novita’ promosse, sempre attraverso il ricorso all’automazione, per la gestione del magazzino e cioe’ per farmaci, dispositivi e protesi, con l’obiettivo di monitorare tutti i consumi, evitare gli sprechi e recuperare le risorse.
Il sistema robotico Da Vinci sara’ utilizzato progressivamente in campo ginecologico, urologico, in chirurgia toracica e nel settore della chirurgia generale e pediatrica, in chirurgia vascolare e in otorinolaringoiatria sviluppando una collaborazione multidisciplinare fondata su competenze professionali diverse. L’inizio di questa attivita’ clinica, e’ stato spiegato stamattina, arriva al termine di un periodo di formazione durante il quale si e’ svolta l’attivita’ di addestramento dei chirurghi e del personale di sala operatoria.
Per quanto riguarda invece il progetto della “dose unica del farmaco”, e’ stata avviata una rivoluzione per la somministrazione ai pazienti dei medicinali, che avviene in maniera informatizzata: i medici prescrivono la terapia attraverso un tablet, i farmaci vengono sistemati negli spazi ospedalieri destinati proprio alla “dose unica” in buste singole che riportano un codice a barre, e la distribuzione nei vari reparti avviene in dosi unitarie, misurate per giornata, e non piu’ per scorte.
La terapia viene attribuita attraverso un tablet dal medico al paziente, che ha un braccialetto al polso con un codice a barre e il farmaco viene inviato in reparto dopo essere stato preparato grazie ad un robot. Cosi’ facendo viene assicurata la tracciabilita’ del farmaco, che consente, stando al progetto, un risparmio del 30 per cento tracciato.