SULMONA – Punto nascita si, punto nascita no? Ad oggi sembra sempre più vicina la. E’ stato certificato e trasmesso alla Regione pochi giorni prima delle elezioni il parere negativo del Comitato del Ministero della Salute, con cui, lo scorso ottobre, fu respinta la richiesta della stessa Regione Abruzzo di derogare alla chiusura del punto nascite peligno.
Secondo gli esperti del ministero “il bacino d’utenza non dista più di un’ora dai punti nascita alternativi e il disagio orografico – richiamato dalla Regione – sembra contenuto anche nel periodo invernale”. si fa anche riferimento alla bassa natalità dell’intero comprensorio e il fatto che “alcune donne, nel 2017, hanno già scelto di partorire in punti nascita alternativi”,oltre alle “carenze nell’organico sia dei ginecologi che degli anestesisti e dei neonatologi”. Se la Regione non intervenisse, si provvederebbe al blocco del trasferimento dei “70 milioni di euro di premialità per il raggiungimento dei Lea”.
E’ la prima vera grana per il governatore Marco Marsilio, ma anche per il Movimento Cinque Stelle che aveva accompagnato la ministra della Salute Giulia Grillo proprio nel nosocomio peligno in chiusura di campagna elettorale.
“La campagna elettorale è terminata, adesso i ‘big’ del Governo mantengano tutte le promesse annunciate in queste settimane, a cominciare dal potenziamento e salvaguardia del punto nascita dell’ospedale di Sulmona” dice la sindaca Annamaria Casini invitando Regione e Governo di dare seguito alle promesse fatte in campagna elettorale dai candidati del centrodestra di Marco Marsilio, e dai tanti leader nazionali di Lega e M5s arrivati anche nella città Peligna.
“Vogliamo capire se il punto nascita del nostro ospedale, che serve un vasto territorio montano, sia realmente tra le priorità della Regione e se l’azienda abbia intenzione di potenziare il reparto garantendone così un futuro”.
Sul tema insorgono anche la senatrice del Pd Stefania Pezzopane , che ricorda il comizio in cui solo una settimana fa il vicepremier Salvini prometteva che sarebbero rimasti aperti ospedali e tribunali e che avrebbero salvaguardato i posti di lavoro, e l’ex consigliere regionale dem Pierpaolo Pietrucci, il quale auspica che “la battaglia, che ho condotto in prima persona arrivando a votare contro le indicazioni della mia stessa maggioranza, sia fatta propria anche dal nuovo governo regionale o almeno dai consiglieri eletti del territorio”.