FRANCAVILLA AL MARE – Il sindaco è raggiante: “Vorrei ringraziarvi per le numerosissime attestazioni di stima e per gli innumerevoli segnali di affetto ricevuti. Spero di meritarli, il mio impegno sarà sempre massimo. Avremo un centro cittadino del quale andare finalmente orgogliosi”. Antonio Luciani parla così a proposito della demolizione di Palazzo Sirena. Ma a Francavilla non tutti la pensano allo stesso modo. C’è addiritura chi fa paragoni con la storia: “Il Comune come Attila – dice Melilla di Mdp – nonostante la richieste di sospensione dell’abbattimento da parte della Soprintendenza”.
Melilla ha organizzato un incontro dibattito sul posto con esponenti politici, tra cui quelli di Sinistra Italiana, ma anche associazioni e movimenti che si sono battuti contro la demolizione. Tanti i cittadini che hanno immortalato con smartphone e telecamere i momenti della demolizione di Palazzo Sirena, tanti i commenti, tra i pro e i contro, l’abbattimento della struttura nel cuore di Francavilla al Mare.
Se il sindaco Antonio Luciani ha già più volte parlato di riqualificazione delle piazza, presentando il nuovo progetto, ci sono partiti, comitati e associazioni che mal digeriscono la cancellazione della struttura (rimarrà solo la torre recentemente restaurata). Il consigliere comunale di Mdp Stefano Di Renzo ha reso nota una lettera di ieri della Soprintendenza che chiede la sospensione dei lavori di demolizione ricordando che “il procedimento per la verifica di interesse culturale su palazzo Sirena avviato da questo ufficio, non è ancora concluso.”
“Che dire, – afferma Di Renzo – Luciani non conosce il senso della parola lealtà e si è assunto una grave responsabilità ostinandosi a procedere con la demolizione. La PEC è arrivata alle 17.00 di ieri e personalmente, insieme ad Alessandro Mantini, sono andato in Comune a comunicarlo al Sindaco il quale non ha voluto tenerne conto. Il procedimento, nel suo complesso, non si è ancora esaurito, dice il falso chi afferma il contrario e guardate che lo dice il Sovrintendente e non io. Credo – conclude Di Renzo – si possano rilevare varie illegittimità ma saranno gli organi competenti a valutarle”. Ma la sostanza è diversa: lo storico palazzo nel pieno centro cittadino a breve non ci sarà più.