L’AQUILA – Paolo Della Ventura, storico volto del Pd aquilano e da sempre sua mente critica, ha comunicato ai segretari del partito a ciascun livello, (dal nazionale a quello di circolo), di lasciare tutti gli organismi dirigenti, uscendo dal partito democratico. “Non e’ facile scrivere questa lettera, comunicando una decisione maturata dopo giorni di silenzio, di riflessione, di confronto, di travaglio interiore; dopo aver parlato e ascoltato chi ha lavorato con me in questi anni”, si legge nella missiva di Ventura.
“Dopo anni di militanza, di impegno e di energie spese – per e dentro il partito – questo partito non mi rappresenta piu’ – afferma -. Mentre abbiamo continuato a condurre battaglie politiche, il partito ha continuato a cambiare, negli ultimi mesi con velocita’ impressionante. Questo Pd, non essendo piu’ quello che mi ha visto entrare e condurre da protagonista anni di sfide, semplicemente non mi rappresenta più”.
“Non mi sento piu’ rappresentato ne’ nei meriti ne’ dai metodi che il partito ha iniziato a portare avanti sempre piu’ spesso, sempre piu’ velocemente, fino a diventare difficilmente condivisibili. E infatti non condivido piu’ nulla del partito democratico di oggi: nuovo governo senza elezioni, riforma del Senato, Sblocca Italia, Jobs Act, Italicum, ora la scuola nel mirino, poi il nome del partito e chissa’ cosa altro ancora. Sono solo le principali questioni di merito (che riguardano il futuro della comunita’ nazionale e dello Stato, non mere questioni di governo o di partito) adottate con metodi che non condivido piu’: discussioni eventuali e solo postume, anziche’ preventive e partecipate; organismi ormai inesistenti nella loro funzione, se non di pura e semplice ratifica di decisioni gia’ prese altrove”.