PESCARA – PErsino Sebastiani ha ammesso di essersi addormentato durante il primo tempo. E non si può dargli torto. Pescara e Cosenza non trovano la chiave per prendersi tutta la posta in palio, in un match equilibrato e che termina con quello che probabilmente è il risultato più giusto per quanto visto in campo.
Il Pescara si fa vedere in avvio con un destro a lato di Antonucci, ma è il Cosenza a fare la partita e a costruire le occasioni migliori. Al 20′ Litteri riesce anche a segnare con un colpo di testa su cross di Mungo, ma l’arbitro annulla per una spinta ai danni di Scognamiglio. Un minuto più tardi gli ospiti reclamano per tocco di mano in area di Gravillon: il direttore di gara, però, decide di non punire col rigore l’intervento scomposto del difensore di scuola Inter. Nel finale Perina blocca senza problemi un tiro dalla distanza di Monachello, ma è ancora il Cosenza a costruire una chance pericolosa: Sciaudone alza la mira da buona posizione, si va all’intervallo sullo 0-0.
In avvio di ripresa arrivano i gol che erano mancati nei primi 45′. È il Cosenza a sbloccare il match: angolo dalla sinistra, Fiorillo non trattiene il pallone dopo una serie di deviazioni e Tutino non perdona, con la zampata vincente (ottavo gol in campionato per lui) che vale il vantaggio. Il gol subìto scuote il Pescara, che quattro minuti più tardi trova il pareggio: punizione dalla sinistra di Memushaj, Scognamiglio anticipa tutti di testa e infila il pallone sul secondo palo, ingannando Perina (che poco dopo uscirà infortunato, sostituito da Saracco). I padroni di casa provano a premere nel finale, ma senza mai impensierire la difesa calabrese. C’è tempo per un volo dentro la panchina del Pescara per Mungo,che ha la peggio in un duro contrasto con Perrotta, prima del triplice fischio che chiude il lunghissimo recupero e sancisce l’1-1 finale. Il Pescara non riesce ad arrampicarsi temporaneamente al secondo posto, un’occasione sprecata.