PESCARA – Una lunga serie di ipotesi di reato che va dal peculato alla corruzione, dall’ abuso d’ufficio alla falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. E ancora falsità ideologica, distruzione di documenti, truffa ai danni dello Stato e in violazione dell’articolo 97 della Costituzione. Tutti capi di imputazione contestati all’ex presidente dell’Ato Giorgio D’Ambrosio, rinviato a giudizio dal gup del tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea, nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto “partito dell’acqua” che si sarebbe creato in Abruzzo nell’ambito dell’Ato numero 4 pescarese. Oltre a lui sono stati rinviati a giudizio anche l’ex sindaco di Montesilvano Pasquale Cordoma, l’ex sindaco di Francavilla Roberto Angelucci, entrambi ex componenti del cda Ato; Vincenzo Di Giamberardino, ex dipendente Ato; Fabio Ferrante, dipendente Ato;Franco Feliciani, ex componente del cda Ato; Gabriele Pasqualone, ex componente cda Ato; i dirigenti Ato Nino Pagano e Alessandro Antonacci; Sergio Franci, ex consulente, Ercole Cauti, imprenditore; il professore Luigi Panzone.
Il gup ha inoltre condannato alla pena di un anno di reclusione Fabrizio Bernardini, segretario generale Ato e della Provincia di Pescara. Bernardini e’ stato anche interdetto dai pubblici uffici per un anno. E’ stata invece assolta perché il fatto non costituisce reato Silvia Robusto, ex dipendente Ato. Il gup ha poi prosciolto D’Ambrosio, Angelucci, Pasqualone, Cordoma e Bernardini dall’accusa di falso per soppressione.
I fatti si riferiscono al periodo tra il 2003 e il mese di dicembre 2007. Nel mirino del pm Valentina D’Agostino un utilizzo improprio delle risorse economiche e strutturali dell’Ato per fini propri. Il presidente D’Ambrosio, ad esempio,e’ accusato di aver usato l’auto dell’ente per assolvere ai propri impegni politici a Roma, dove si recava in qualità di parlamentare, con spese a totale carico dell’Ato per cio’ che riguarda benzina-telepass e numerose multe al Codice della Strada. D’Ambrosio è anche accusato di aver comprato la laurea in Economia e Management con la complicità del professore Luigi Panzone.