PESCARA – I sindacati si mobilitano per scongiurare i tagli ai patronati previsti dalla Legge di stabilita’. Questa mattina nel corso di una conferenza stampa, a Pescara, Cgil, Cisl e Uil, e i componenti del CE-PA, INCA-INAS-ITAL-ACLI, hanno denunciato le conseguenze negative del provvedimento che prevede la riduzione delle risorse destinate al Fondo dei patronati e dell’aliquota del finanziamento, e presentato la campagna di mobilitazione “Ti stanno tagliando i diritti”.
“Il Fondo dei patronati – hanno sottolineato – potrebbe subire una diminuzione di 150 milioni di euro. Un calo pari al 34,51 per cento delle risorse, derivanti interamente dal contributo sui salari dei lavoratori dipendenti. Il Governo ha inoltre stabilito di ridurre gli anticipi che vengono versati ai patronati sulle somme spettanti” .
Secondo i sindacati, i tagli alle risorse dei patronati “danneggeranno gravemente la capacita’ di continuare a tutelare gratuitamente i cittadini, precisando che tali risorse non sono pubbliche, ma derivano da finanziamenti da parte dei lavoratori e delle imprese per rendere possibile la gratuita’ dei servizi offerti. E’ un attacco diretto contro i cittadini perche’ i patronati rimangono l’unico welfare gratuito a favore dei disoccupati, dei pensionati, dei lavoratori, dei cittadini stranieri e degli italiani all’estero”.
“il provvedimento – hanno aggiunto – metterebbe in ginocchio questi istituti che difendono e promuovono i diritti previdenziali e socio-assistenziali. Il numero di coloro che rischiano di perdere il lavoro si attesta attorno al 70 per cento degli organici complessivi dei vari patronati, ovvero migliaia e migliaia di persone. Un taglio di risorse di queste proporzioni non e’ gestibile. Avere 30 milioni in meno al fondo, equivale a 1.000 operatori dei patronati che rischiano il licenziamento. Nel 2015, sono a rischio 9.000 posti di lavoro”. Per evitare questa situazione “di estrema gravita’” e scongiurare “un danno alle persone deboli”, i sindacati stanno incontrando le forze politiche nazionali e i parlamentari. Nei prossimi giorni, inoltre, si terranno presidi e volantinaggi. Intanto e’ stata avviata una raccolta di firme per la presentazione di una petizione popolare al Governo Renzi.