ROMA – Andare avanti con le riforme, con l’orizzonte del governo al 2018. Matteo Renzi vuole spingere sull’acceleratore, ma dopo il confronto a distanza con Berlusconi, la legge elettorale sembra destinata al rinvio. Stasera dopo il consiglio dei ministri è previsto il vertice di maggioranza sulle riforme. Per farle il governo è pronto ad aprire a chi ci sta, M5S compreso. Alla finestra ci sono Berlusconi e Ncd che, soprattutto sull’Italicum, non è disposta a fare concessioni.
Domani pomeriggio è stato convocato il comitato di presidenza di Forza Italia a Palazzo Grazioli alla presenza di Silvio Berlusconi per esaminare il percorso delle riforme. Intanto il Movimento Cinque Stelle annuncia di aver denunciato in procura il Patto del Nazareno. «Ho depositato un esposto-denuncia alla Procura di Roma – spiega il deputato Andrea Colletti – per accertare esistenza e contenuto del Patto del Nazareno fra Renzi e Berlusconi. Ho chiesto di verificare se il Patto sia stato effettivamente preordinato a pilotare illegittimamente le riforme in atto nel Paese e a decidere chi nominare come futuro inquilino del Colle».
Colletti annuncia l’esposto in procura sia sul suo profilo twitter sia su quello Facebook scrivendo: «facciamo scricchiolare ancor di più il patto del Nazareno!», accusato di «pilotare illegittimamente le riforme in atto nel Paese e a decidere chi nominare come futuro inquilino del Quirinale, trasformando la nostra Repubblica democratica in una dittatura mascherata».
Mentre sul suo sito, il deputato M5S pubblica direttamente l’esposto presentato, in cui, nella lunga premessa, si legge che «i contorni di tale Patto (del Nazareno) sono alquanto fumosi giacché ignoto ne è il contenuto, ignoti ne sono i sottoscrittori, oltre a coloro già citati (Renzi e Berlusconi, ndr), ed ignoti ne sono i garanti».
Poi c’è la partita che riguarda il Quirinale con le voci sulle dimissioni di Napolitano entro fine. Oggi a parlare è il presidente di Confindustria Squinzi: «Considero il presidente un grande e importante fattore di stabilizzazione del nostro Paese, soprattutto in una situazione di alta volatilità» spiega.
Intanto c’è già chi, come Roberto Giachetti del Pd avanza nomi per la successione di Napolitano: «Per l’elezione del Presidente della Repubblica spero si segua la stessa strada utilizzata per i giudizi costituzionali, sarebbe una cosa buona se si trovasse un accordo che coinvolgesse i 5 stelle – spiega intervenendo questa mattina a Omnibus su La7 -. Questo potrebbe portare uno scombussolamento anche all’interno di quel partito. Io sono a favore di un accordo che includa anche i 5 Stelle. La figura di Emma Bonino – conclude – potrebbe essere condivisa visto che era nella rosa la scorsa volta».
Pronta la replica di Ncd che attraverso Nunzia De Girolamo fa sapere che se il Pd cerca l’accordo con i 5 Stelle con loro «non ci saranno altre forze politiche». «Esiste uno spazio oltre Renzi e Grillo, gli italiani devono poter decidere un alternativa politica a questi due partiti. In una scelta tra Prodi e Draghi non avrei alcun dubbio a sostenere il secondo. Renzi – ha concluso la De Girolamo – difficilmente sosterrà un candidato forte politicamente».