
ROMA – Lo scontro non si è affatto chiuso sabato, nel botta e risposta mediatico tra piazza San Giovanni e la Leopolda. Prosegue. E oggi la tensione che sembra scavare un fossato sempre più profondo tra Pd e Cgil tocca un nuovo picco, tra accuse incrociate di fare il gioco dei «poteri forti» (Camusso a Renzi) e di un sindacato che vive tra «tessere false» e «truppe cammellate» alle manifestazioni di piazza (Picierno a Camusso).
La leader Cgil ripete a Repubblica che Matteo Renzi è a Palazzo Chigi per volere dei poteri forti e cita a sostegno delle sue affermazioni le parole di un’intervista di Sergio Marchionne sulla necessità di «togliere i rottami dai binari» e sul presidente del Consiglio che «abbiamo messo là per quella quella ragione lì». A stretto giro risponde il presidente dell’Assemblea nazionale Pd, Matteo Orfini: «Cara Susanna Camusso, Matteo Renzi a Palazzo Chigi lo ha messo il Pd, decidendolo in direzione. E non ricordo festeggiamenti dei “poteri forti”».
Sono le parole dell’eurodeputata Pina Picierno a far esplodere lo scontro: «Sono rimasta molto turbata dalle parole di Camusso che dice oggi a qualche giornale che Renzi è al governo per i poteri forti. Potrei ricordare – attacca l’esponente Dem – che la Camusso è eletta con tessere false o che la piazza è stata riempita con pullman pagati, ma non lo farò».
Argomenti, al di là del merito, sicuramente inusuali da sinistra e dalla Cgil la replica è dello stesso tenore: «Potremmo, ad esempio, parlare delle primarie in Campania» e altro ancora «ma, come si usa adesso, non lo faremo». «Siamo indignati per le parole dell’eurodeputata del Pd Pina Picierno. Potremmo dire – prosegue la nota di Corso d’Italia – che l’on. Picierno dice delle falsità e delle sciocchezze, forse figlie di una fase di nervosismo e di tensioni, essendo il tesseramento della Cgil certificato. Potremmo dire che non ha argomenti di merito e poco rispetto per le centinaia di migliaia di persone che, con grande voglia di partecipazione, hanno dato vita alla straordinaria manifestazione di sabato scorso».
Alla fine arriva la retromarcia della Picierno: «Rispetto il sindacato e il popolo della piazza ma altrettanto rispetto chiedo nei confronti di chi pensa che la sinistra sia cambiamento e riforme e anche nei confronti dell’attuale governo a cui è stata data la fiducia dal Parlamento. E non certo dai “poteri forti”». Corregge il tiro anche Lorenzo Guerini, che assolve l’eurodeputata: «Siamo sicuri che Pina Picierno non voleva offendere nessuno, può capitare nel corso di dibattiti accesi, di dire parole eccessive. Noi abbiamo grande rispetto per un importante realtà sindacale come la Cgil e per le persone che manifestano in piazza le loro opinioni», dice il vicesegretario Pd. Guerini però mette i puntini sulle i e non rinuncia a considerare anche che «invitiamo tutti alla misura delle parole e così come noi rispettiamo e riconosciamo i processi decisionali altrui, allo stesso tempo chiediamo uguale rispetto per il percorso democratico degli organismi del nostro partito». Dunque, «anche evocare i “poteri forti” – richiama Guerini – è eccessivo, e in questo caso sicuramente sbagliato».