ROMA – Resta nel Pd Michele Emiliano. Il governatore pugliese parteciperà oggi alla direzione sulle regole al Nazareno e sfiderà Matteo Renzi al congresso. La scelta è arrivata a metà di una giornata trascorsa tra una lunga riunione al Mise sull’Ilva e “continui” contatti con Rossi e Speranza. Ogni ragionamento “condiviso”, spiegano i suoi: con “la volontà” di andare avanti insieme.
La Direzione nazionale del Partito Democratico si riunirà nel pomeriggio a Roma, nella sede nazionale di via S. Andrea delle Fratte. Potrebbe rappresentare il momento della formale scissione: all’ordine del giorno c’è infatti l’elezione della commissione nazionale per il Congresso. Se, come sembra, un pezzo della minoranza non si presenterà, sarà di fatto scissione.
Gianni Cuperlo, che non fa parte degli scissionisti, lo aveva anticipato: «Sarebbe un altro errore» da parte di Renzi non partecipare alla direzione oggi, «dopo quello di domenica quando il segretario non ha sentito il dovere di alzarsi e replicare». L’ex premier infatti è partito alla volta degli Usa: «Mentre gli organismi statutari decidono le regole del Congresso, io sono in partenza per qualche giorno per gli Stati Uniti. Vi racconterò sul blog.matteorenzi.it il mio diario di bordo dalla California dove incontreremo alcune realtà molto interessanti. Priorità: imparare da chi è più bravo come creare occupazione, lavoro, crescita nel mondo che cambia, nel mondo del digitale, nel mondo dell’innovazione» ha annunciato sull’e-news. «Se qualcuno vuole lasciare la nostra comunità, questa scelta ci addolora, ma la nostra parola d’ordine rimane quella: venite, non andatevene. Tuttavia è bene essere chiari: non possiamo bloccare ancora la discussione del partito e soprattutto del Paese. È tempo di rimettersi in cammino».
Roberto Speranza, e con lui la componente bersaniana dei dem, e il governatore della Toscana Enrico Rossi non parteciperanno alla riunione della direzione, rinunciando – di fatto – ad avere un uomo di fiducia all’interno della commissione di garanzia per il congresso, organismo che mira a tutelare le ragioni di tutti i candidati alla segreteria. “In questo momento, da parte mia, non ci sono le condizioni per stare nel congresso”, confessa Speranza, mentre Rossi ammette si sentirsi già “fuori dal Pd”.