ROMA – “Questa notte all’una e trenta è stato firmato un accordo tra noi e il Carroccio. Ho firmato io e per la Lega Nord Roberto Maroni che sarà candidato in Lombardia, io sarò il leader moderati. Premier sarà da decidere ove vincessimo”. Lo afferma Silvio Berlusconi, ospite a Rtl 102.5. Quanto al suo futuro nel governo il Cavaliere è chiaro: “Qualora vincessimo preferirei fare il ministro dell’Economia essendo stato in trincea molti anni. Il presidente del Consiglio ha pochi poteri”. “Io ho già indicato il mio successore e penso sarà ancora lui: Angelino Alfano”. In diretta, l’ex premier risponde a Roberto Calderoli che ha chiesto a Berlusconi di scegliere un candidato premier giovane. La replica è appunto: “Io l’ho già fatto, se vinceremo sarà Angelino Alfano ed io ministro dell’Economia”. Ma poi rettifica parzialmente questa affermazione appena uscito dalla radio: “Alfano premier? E’ una delle ipotesi – dice ai microfoni di Tgcom24 – approfondiremo questa possibilità”.
“Al prossimo comitato di presidenza – continua il Cavaliere – sarà deciso il simbolo che sarà quello del Pdl con sotto la scritta “Berlusconi presidente”, ovvero io sarò il leader del partito e sarò io, in caso di vittoria, a indicare il candidato premier che sarà scelto dal presidente della Repubblica”. “Io sono pronto a dialogare con tutti, ma Monti è stato una grande delusione, con lui non ci sono modi per andare al dialogo. Con le dichiarazioni di ieri su Imu e tasse si è rivelata la realtà vera: ci siamo fatti tutti ingannare. Lui rientra nella categoria dei professori che prendono lo stipendio e che l’economia la guardano dal buco della serratura”. Il Cavaliere ha poi definito Monti “un politicante che si è illustrato per quello che è entrando in politica e ora si è portato dietro due vecchi personaggi della politica: Fini e Casini”, già definiti ieri il “trio sciagura”.
Il Cavaliere spiega poi di aver avuto “difficoltà con tutti i presidenti della Repubblica” precedenti a Napolitano, quando era al governo. Ma sottolinea di avere avuto “difficoltà enormi, con tutto il rispetto per Napolitano”, anche con l’attuale inquilino del Quirinale.”Io in Europa ero temuto, perché avevo il coraggio di oppormi, non irriso” ha detto poi Berlusconi in merito alla credibilità internazionale del suo governo. L’ex premier torna poi a criticare l’esecutivo tecnico guidato da Mario Monti: “I tecnici hanno fatto male al Paese, dopo un anno del loro governo tutti gli indicatori economici sono negativi”. E rilancia l’idea di una commissione di inchiesta per indagare sulla caduta del suo governo in caso di vittoria delle elezioni.