ROMA – Dopo l’incontro tra governo e sindacati, il giorno successivo all’aggiornamento del documento di economia e finanza, arrivano le cifre: sei miliardi in tre anni per le pensioni. E sono più «pesanti» rispetto a quanto filtrato negli ultimi giorni – si parlava di 1,5 miliardi – ma inferiori alle richieste dei sindacati, che chiedevano due miliardi e mezzo all’anno.
In mattinata, il premier Matteo Renzi era stato chiaro: «Le misure non dipendono dalla trattativa con Bruxelles» ha spiegato, parlando di «piccoli passi». Per il presidente del Consiglio , il punto centrale è il cosiddetto Ape, il prestito per uscire prima dal lavoro: fino ad un massimo di tre anni e sette mesi (per gli over 63, dal 2017).
E poi la quattordicesima per le minime. «In pensione si può andare prima rispetto alle regole della legge Fornero e accettando una piccola penalizzazione dello stipendio, non gratis – ha detto in un intervento su Rtl -. Le minime? Avranno una sorta di quattordicesima, riusciremo a dare qualche soldo in più».