PESCARA – Fortunatamente l’annuncio del blocco dell’Asse attrezzato non è stato rispettato. L’iniziativa degli armatori di Pescara avrebbe messo in ginocchio la città. alla base della protesta ci sono le multe e i sequestri della Guardia costiera a quei pescherecci che si sono spinti oltre i limiti consentiti. Questa mattina gli operatori, chiamati a raccolta dal rappresentante della categoria, Mimmo Grosso, si sono riuniti per decidere il da farsi e valutare se dar vita o meno a una forma di protesta ma non hanno promosso manifestazioni eclatanti, come sollecitato da Grosso nei giorni scorsi tramite Facebook. A meta’ mattina si è poi tenuto un incontro in Capitaneria con il comandante.
Gli operatori hanno fatto presenti tutte le difficolta’ che hanno dovuto affrontare nei mesi scorsi in relazione al mancato dragaggio del porto, in particolare dal punto di vista economico. Sono ancora in attesa di fondi statali (due milioni e mezzo di euro che hanno dovuto ottenere il via libera di Bruxelles) che sono stati annunciati ma non sono stati elargiti e in relazione al mese di maggio, che e’ “scoperto” sul fronte degli indennizzi, avranno una certificazione da parte della Capianeria che attesta lo stop dell’attivita’ di pesca, durante questo mese, in modo da poter chiedere un sussidio.
Per le sanzioni che i pescherecci hanno subito di recente per la pesca praticata in acque vietate, si recheranno singolarmente in Capitaneria per opporre le loro ragioni e tentare quanto meno di ottenere una riduzione. Oggi, comunque, l’annunciata manifestazione di protesta contro queste sanzioni (con il sequestro di pescato e reti) non si e’ svolta e i circa 40 operatori presenti si sono limitati a sfilare dalla zona del mercato del pesce fino alla sede della Capitaneria.