PESCARA – Terza sconfitta consecutiva per il Pescara di Zeman. Al contrario l’Udinese era senza successi da cinque turni, e oggi ritrovano il sorriso ancora nell’incrocio con i biancazzurri. Ed esce un altro 3-1, con i sigilli di Zapata, Jankto, Thereau (con deviazione di Bovo) e, nel finale, dell’ex Muntari. Così l’Udinese trova continuità dopo l’1-1 contro i campioni della Juventus. Per il Pescara di Zeman, invece, è il terzo k.o. consecutivo, dopo il debutto con l’exploit del 5-0 sul Genoa.
Rispetto alla partita di Genova, il boemo propone due novità: in difesa c’è Bovo (al posto dello squalificato Coda) e in attacco gioca Mitrita da esterno sinistro del tridente, per l’infortunio di Caprari. Delneri torna al 4-3-3, cambiando la formazione che ha imposto il pareggio alla Juventus: in difesa dà spazio ad Angella (Filipe è assente per infortunio), a centrocampo inserisce Badu al posto di Fofana (operato al perone della gamba sinistra: per lui stagione già finita) e in attacco rilancia Thereau, mandando in panchina Mitrita.
Dopo 54 secondi, l’Udinese spreca già una buona occasione, con Halfredsson che spara alto su passaggio smarcante di Zapata. Il Pescara registra dopo 7 minuti l’uscita per infortunio di Stendardo, sostituito da Fornasier.
I biancazzurri pungono in contropiede e tra il 12’ e il 15’ si rendono pericolosi, con Benali che ritarda il tiro (ribattuto da Danilo) e con Zampano, che con una percussione fa tremare il portiere Karnezis. Quando sembra che la pattuglia di Zeman abbia trovato il giusto equilibrio per imbrigliare i bianconeri, all’improvviso l’Udinese sblocca il risultato. Al 20’, da schema su calcio d’angolo, scambio breve tra De Paul, Halfresson e Jankto, bravo a pennellare al centro per l’incornata di Zapata, che non dà scampo a Bovo, già impegnato a controllare Samir. Per il colombiano è il secondo centro consecutivo, dopo quello contro la Juventus.
Passato in svantaggio, il Pescara prova a reagire. Al 31’, imbeccato da Benali, Cerri colpisce di testa, anticipando Widmer, ma Karnezis para senza difficoltà. Gli abruzzesi potrebbero pareggiare al 33’: dopo un liscio di Widmer, Mitrita si trova il pallone buono sul sinistro, è pronto alla battuta, però il portiere greco si esalta, respingendo con il piede sinistro. Passano pochi secondi e l’arbitro Celi non convalida, a giusta ragione, una rete di Cerri che, su cross di Memushaj, segna di testa ma in posizione di fuorigioco. La squadra di Delneri controlla le iniziative di Bruno e compagni e al 38’, servito da Zapata, Badu va vicino al bersaglio: il suo tiro di destro è deviato da Bovo in calcio d’angolo.
Nel secondo tempo, nel giro di 6 minuti, i friulani dilagano, realizzando al 5’ e al 10’ altre due reti. Su punizione, con altro schema perfettamente eseguito, tra finte del battitore e del ricevente, Halfredsson serve Jankto (dapprima piazzato dietro alla barriera), che infila Bizzarri con un diagonale di sinistro. Poi Thereau scambia con Jankto e firma il 3-0 con un piattone di destro e con la netta deviazione di Bovo. Avanti di tre gol, i bianconeri si limitano ad arginare i disordinati attacchi del Pescara, che con Cerri mancano una facile occasione e al 38’ accorciano le distanze, con l’ex Muntari (non esulta), che sorprende con un tiro rasoterra di destro il portiere Scuffet, all’esordio per l’infortunio di Karnezis (botta alla mano destra). Nel finale, su una ripartenza, Jankto arriva davanti al portiere Bizzarri, davvero reattivo nel ribattere la conclusione. Poi le vane proteste dei locali, che invocano un rigore, per un presunto tocco di mano di Danilo, su tiro di Memushaj. Triplice fischio e la gara finisce qui.
In conferenza stampa Zeman è stato chiaro: “La sconfitta non troppo ci stava perché abbiamo fatto un buon primo tempo rispetto a loro. Nel secondo tempo abbiamo fatto degli errori su loro schemi già visti in video. Io mi sforzo di mandare gli attaccanti in area ma è un problema di esterni. Zampano e Biraghi hanno giocato bene e fatto il proprio dovere”.
Poi sul futuro: ” Farò esperimenti pensando a programmare la prossima stagione quando la matematica ci condannerà. Comunque in questa squadra mancano giocatori importanti come Gilardino e Baehebeck. A centrocampo Cubas è bravino ma nelle partite che ci contano è troppo leggero”.