PESCARA – I fischi del pubblico a fine gara ci stanno tutti. Una brutta partita, sicuramente la peggiore da inizio campionato. Diciamoci la verità: questa squadra era partita con grandi ambizioni e ad inizio torneo i presupposti affinché tutto potesse andare secondo le previsioni c’erano tutti. In realtà il campo ha dimostrato il contrario: la squadra ha avuto un’involuzione, i risultati non sono arrivati e la classifica parla chiaro.
Per quanto riguarda il match, Marino nonostante le evidenti difficoltà della squadra in fase di non possesso palla conferma il 4-3-3 delle ultime giornate di campionato. Al posto dell’infortunato Mascara spazio a Politano. A centrocampo emergenza totale e scelte obbligate con il trio Viviani-Nielsen-Ragusa. In difesa preziosi i rientri di Rossi e Schiavi che completano il reparto insieme a Capuano e Balzano. Pelizzoli in porta ed in attacco largo ai soliti Maniero e Cutolo.
All’inizio il Pescara ci prova prima con Maniero e poi con Viviani ma niente da fare. Poi al 13esimo, al primo vero affondo della gara il Bari passa in vantaggio. Fa tutto Galano, venti metri palla al piede e gran destro da oltre 20 metri nel sette. Come al solito distratta la retroguardia abruzzese con l’avanti biancorosso che ha avuto tutta la libertà del mondo nel controllare il pallone, avanzare e mirare indisturbato la porta. Il Pescara reagisce e sfiora ancora il gol con Maniero, che di testa da due passi non finalizza uno splendido traversone di Viviani dalla sinistra. Sul capovolgimento di fronte altra occasione ghiotta questa volta per il Bari. Sull’asse Defendi-Beltrame incornata di quest’ultimo e palla che sfila a lato. Al 37′ palo Vivianio colpisce anche un palo clamoroso direttamente su calcio di punizione.
Nella ripresa subito Pescara insidioso ed è il momento migliore dei biancazzurri. Al decimo la clamorosa chance per il pari capita sui piedi di Ragusa che a tu per tu con Guarna spara malamente addosso all’estremo difensore ospite. Nulla a che vedere però con la doppia occasione capitata ancora al Pescara: prima Guarna si esalta sul colpo di testa ravvicinato di Ragusa, poi l’azione prosegue e quasi sulla linea di porta Schiavi “ricaccia” il pallone consentendo alla difesa del Bari di annullare la minaccia.
Girandola di cambi: nel Bari fuori l’intero tridente d’attacco mentre nel Pescara Marino rende ancor più offensiva la sua squadra: dentro Piscitella e Vukusic e via libera ad un 4-2-4 mai provato nelle precedenti uscite. Occasioni da una parte e dall’altra ma niente da fare. La partita finisce qua.
Negli spogliatoi Marino cerca giustificazioni nella precaria condizione dei suoi uomini: “Se entrano tre o quattro giocatori dopo un periodo di inattività non è facile. Oggi non abbiamo potuto fare il nostro gioco per novanta minuti. All’inizio eravamo timorosi, poi abbiamo preso quel gol e abbiamo avuto un attimo di sbandamento”. E sottolinea come gli infortuni di Maniero, Capuano, Viviani e Balzano durante la gara hanno condizionato l’andamento della partita: “Dal punto di vista tattico ci siamo dovuti mettere con quattro attaccanti”. E su Vukusic: “Dopo il suo ingresso abbiamo cambiato anche il sistema di gioco e i movimenti non lo hanno di certo agevolato”.
Il tabellino:
Pescara – Bari 0-1
Reti: 13’pt Galano (B)
Pescara: Pelizzoli, Balzano, Schiavi, Capuano (26’ st Cosic), Rossi, Nielsen, Viviani (24’ st Piscitella), Ragusa, Cutolo, Maniero (6’st Vukusic), Politano. All. Marino. A disp: Pigliacelli, Frascatore, Bocchetti, Fornito, Kabashi, Zuparic.
Bari: Guarna, Sabelli, Ceppitelli, Polenta, Calderoni, Defendi, De Falco, Sciaudone, Galano(25’st Romizi), Beltrame (13’ Joao Silva), Fedato (7’st Matias). All. Alberti. A disp. Pena, Chiosa, Marotta, Lugo, Vosnakidis, Fossati.
Arbitro: sig. Ostinelli di Como. Ammoniti: Schiavi, Ragusa (P), Fedato, De Falco, Sabelli, Guarna (B)