
PESCARA – Una sconfitta sicuramente immeritata. Ebbene si, i biancazzurri hanno dominato (e sciupato) per tutto il primo tempo. La ripresa è stata più equilibrata, ma il Cagliari alla fine ha portato a casa l’intera posta in palio. L’avvio del match è da incubo per i sardi. Il gol del Pescara dopo un minuto nasce da schema chirurgico su punizione: Memushaj-Caprari-Torreira. La squadra di Oddo è frizzantina e spigliata. Il Cagliari di Rastelli no. Rossoblù tesi, quasi come fosse da dentro o fuori. E non la prima, con 10 punti di vantaggio, contro la terza. In breve, abruzzesi padroni del campo, rossoblù mai primi sulla palla. Mancano all’appello Farias, Fossati, Joao Pedro, Da qui, i 3 angoli degli ospiti nei primi 10′. Con tiri di Verre (alto), Benali, Lapadula (brekkato). Rastelli – con Munari e Ceppitelli out nella rifinitura – paga dazio in mezzo: Di Gennaro non sta bene. Al 26′ entra Colombatto. Il primo vero tiro del Cagliari, smanacciata di Aresti, Joao Pedro di testa, arriva al 1′ di recupero. Mazzotta e Caprari, bravo Storari ad anticiparlo, fanno tremare i sedicimila del Sant’Elia.
Dopo l’intervallo però cambia qualcosa: entra Giannetti (per Fossati al 12′), Farias pareggia al 16′, contropiede perfetto e assist di Cinelli. La rimonta è cominciata. Il gol partita lo firma Lapadula: l’autorete del bomber della B la propizia Giannetti su corner di Colombatto. A seguire, Melchiorri centra la traversa. Il Pescara – anche Lapadula scheggia la traversa – non molla. Storari è bravo in mischia. Finisce in trionfo per i padroni di casa. Il Pescara, invece, torna a casa immeritatamente a mani vuote.