PESCARA – Un Pescara disastroso e brutto da guardare perde anche contro il Brescia. D’altro lato c’è stato il primo successo in trasferta per Pasquale Marino sulla panchina del Brescia: espugnato l’Adriatico con un secco 3-0 contro la sua ex squadra, che non aveva mai battuto finora. I lombardi non fanno praticamente nulla per quasi quaranta minuti, ma tornano negli spogliatoi in vantaggio su regalo dei padroni di casa.
La banda di Zeman colleziona solo un’infinita serie di errori tecnici ed individuali che spazientiscono anche il boemo (il manifesto della giornata prima dell’intervallo, con la sostituzione “punitiva” per Coulibaly). Il Pescara è tutto nelle due chance del primo tempo: al 6’ Mazzotta con un tocco di punta costringe Minelli ad un respinta maldestra, sul pallone c’è Pettinari che si fa trovare impreparato sul tap in del possibile vantaggio; al 29’ sprint di Zampano a destra, il terzino arriva sul fondo ma sbaglia continuamente la misura dell’assist a centro area, graziando il Brescia. Troppo poco per sbloccarla. E per evitare una punizione severissima: al 37’ il Brescia va in vantaggio a sorpresa con Machin. Furlan scende a sinistra senza incontrare ostacoli, alza la testa e trova la difesa del Pescara totalmente scomposta, facile per il trequartista di Marino prendere la mira e piazzare il piattone sotto la traversa.
Dopo l’intervallo la musica non cambia: Mancuso sfiora il gol in due occasioni (girata al lato e colpo di testa che sfiora la traversa). Sfuriata che non trova un seguito con il passare dei minuti e permette al Brescia di cercare la pizzicata del definitivo ko. Che arriva puntuale al 18’: Machin innesca l’Airone con un pallonetto che scavalca le statue della difesa pescarese, controllo e tocco di collo per il raddoppio. Schiaffo in faccia che stordisce la squadra di Zeman. Ferrante lo capisce e si va a conquistare la sua fetta di gloria al 20’: punta Perrotta, lo salta e beffa Fiorillo. Finale in scioltezza, il Pescara è tutto nel tentativo di Pettinari al 37’, sventato da Minelli sulla linea. Solo una nota lieta in riva all’Adriatico: il debutto assoluto in B e nel calcio italiano di Edgar Elizalde, difensore uruguaiano classe 2000. Quando esce Caracciolo, al 90’, lo stadio in piedi ad applaudire. Il Pescara, invece, al triplice fischio esce tra i fischi.
Zeman nel post partita è stato chiaro: “Non giochiamo senza la solita aggressività. Non riusciamo ad andare in contropiede. I giocatori non hanno reso quello che mi aspettavo. Continua a dire che abbiamo giocato senza essere veloci. Mancava la verticalità”.
In conferenza stampa ha parlato anche l’allenatore delle Rondinelle Marino: “C’è stato equilibrio fino al gol e noi ci difendevamo con ordine. Poi dalla nostra marcatura la partita è cambiata. Devo fare i complimenti ai miei ragazzi”.