PESCARA – E’ tutto pronto. Dalle squadre ai tifosi. Dallo stadio al piano traffico. Per l’esordio del Pescara in A dopo soli due mesi dalla promozione, tante cose sono cambiate.
La squadra. Dopo gli addii annunciati di Verratti, Immobile, Insigne, Sansovini e Zeman, è stata completamente rinnovata. Si è puntato a giovani di nuove speranze, soprattutto provenienti dal nord-Europa. Atleti che nei loro Paesi hanno già dimostrato quanto valgono, nonostante la giovane età, ma che adesso dovranno confrontarsi con il campionato italiano, definito dai “tecnici” come il più difficile al mondo. La loro riuscita, per il momento è incerta. Ma se a termine di paragone vine preso un giocatore come Nielsen, acquistato lo scorso anno nel mercato di riparazione di gennaio e maturato a tal punto da conquistarsi un ruolo da probaile titolare anche nella massima serie, allora che ben vengano. Nelle amichevoli precampionato i nuovi arrivati hanno disputato soltanto sprazzi di partita, quindi non sono facilmente giudicabili. Ma la serie A è un’altra cosa e il campionato sancirà o meno la “classe” di queste nuove promesse del calcio italiano.
I tifosi. Sono i più insoddisfatti. Dall’apice dell’eccitazione toccata appena un paio di mesi fa nella trasferta di Genova contro la Samp e poi nella successiva gara casalinga con la Nocerina, in un clima di festa che non si registrava a Pescara da ormai 20 anni, si è passati all’atteggiamento opposto. Le cose sono cambiate drasticamante già alcuni giorni dopo. Zeman annuncia l’addio. Insigne torna a casa sua, a Napoli. Immobile, finito il prestito, resta a genoa. Sansovini, il beneamato capitano biancazzurro lascia i colori pescaresi. Ci si cullava dicendo: vabbè, almeno resta Verratti. Niente da fare. Con un offerta stratosferica del Psg che il Pescara calcio non ha mai visto in un secolo di storia, anche il folletto di Manoppello lascia la causa Biancazzurra. I tifosi insorgono e come se non bastasse una politica di innalzamento prezzi degli abbonamenti suscita il malcontento generale. Alla fine si contano circa 7.500 tessere sottoscritte. Un po’ pochine se si considera che nell’ultima serie A targata Galeone ne erano circa cinquemila in più. A proposito di allenatore: la società si affida a Giovanni Stroppa, un giovane di belle speranze con nessuna esperienza nei campionati che contano. Come per i giocatori nord-Europei, anche lui sarà messo alla prova.
Lo stadio. L’Adriatico si è in parte adeguato alle normative dei campionati di calcio professionistici. Ma la serie A è un’altra cosa. C’è bisogno di ulteriori aggiustamenti. E così via a tabelloni pubblicitari luminosi, postazioni fisse per le telecamere (Sky in pole position), area accoglienza ospiti, bar rinnovato, spogliatoi e sala stampa nuovi. Senza dimenticare l’adeguamento della zona riservata ai disabili. Il tutto a carico della Società Pescara Calcio. Il campionato inizia a fine agosto e l’impianto, nonostante di proprietà del Comune, deve essere modificato con urgenza. I tempi della macchina burocratica non avrebbero permesso all’Amministrazione di adeguarlo in tempi brevi e così è stato necessario l’intervento immediato di Sebastiani e company.
Il piano traffico. In due parole: tutto chiuso. Lo si è visto nella sperimentazione durante la gara di Coppa italia di sabato scorso Pescara-Carpi. La zona immediatamente a ridosso dello stadio che da qualche anno veniva chiusa al traffico un paio d’ore prima della partita è stata notevolmente allargata. Divieto di sosta e di accesso per tutti. Auto, scooter, venditori ambulanti. Unica eccezione per i residenti e per chi è in possesso dell’unica deroga possibile che consenta il passaggio nella zona “off-limits”: un pass rilasciato dalla Pescara Calcio. La settimana scorsa sono rimasti spiazzati un po’ tutti, soprattutto alcuni residenti che non sono riusciti a rientrare a casa. Stavolta ci si è preparati meglio attraverso una campagna di sensibilizzazione dei cittadini che va avanti da giorni. “Domenica sera con l’Inter ci sarà il caos” è stato detto. Da qui il blocco. In verità lo scorso anno lo stadio Adriatico ha registrato spesso il tutto esaurito e onestamente tutti questi problemi di ordine pubblico non si sono visti. Ma si sa, la serie A è un’altra cosa.