PESCARA – Quattro partite senza vittoria. Nonostante tutto il Pescara si trova a soli 8 punti dalla vetta. Nulla è perduto quindi. Ma la crisi c’è e i biancazzurri devono uscirne al più presto. La vittoria manca dallo scorso 21 ottobre ( 2 – 1 sull’Avellino all’Adriatico ). Poi tre tre ko contro Empoli, Brescia, Bari ed un solo pareggio conquistato nel match casalingo col Palermo.
Se è vero che la prima piazza è facilmente raggiungibile, è anche vero che i punti di vantaggio dalla zona playout sono appena due. Per Zeman è il peggior momento da quando guida il Pescara. Servono risposte convincenti.
Per quanto riguarda l’infermeria non arrivano novità di rilievo. Ora si deve guardare avanti: nelle prossime 6 sfide, ci saranno altrettanti avversari alla portata : Pro Vercelli, Ternana e Novara all’Adriatico; Spezia, Cesena e Ascoli in trasferta.
Sabato si inizia con l’undici di Grassadonia che nell’ultimo turno ha prevalso in rimonta sull’Empoli ( 2 – 1 ). Piemontesi privi di due pedine fondamentali come l’ex Mammarella e il regista Vives ex Torino. Assenze pesanti che vanno ad aggiungersi a quelle di Jidayi e Rovini.
Intanto il presidente del Delfino Sebastiani mette tutti in discussione: “Io come Presidente, i direttori, il tecnico e i giocatori. La squadra non può occupare l’attuale posizione di classifica”. “A Bari – ha aggiunto– abbiamo giocato un buon primo tempo senza, tuttavia, essere pericolosi. Nella ripresa siamo completamente spariti. Le partite durano 90 minuti. Al mister il compito di analizzare bene questo aspetto. Non si può continuare a fare un tempo sì, l’altro no”. In sostanza lo sprone a fare meglio c’è. Adesso bisognerà metterlo in pratica.