PESCARA – Se da un lato il Pescara ha perso contro la Juve, dall’altro non ha demeritato offrendo, a tratti, una prestazione più che dignitosa. Tra l’altro è stata una delle prime volte in cui Zeman non ha avuto da ridire sul fatto che i ragazzi ancora non riescono a mettere in atto e a capire alcuni meccanismi.
Di fronte c’era la corazzata Juventus che annovera 26 successi e appena 20 gol subiti. In sostanza aver preso solo due gol al passivo è come un bicchiere mezzo pieno. È piaciuto lo spirito così come l’atteggiamento. Nei primi 20 minuti, densità in mediana e qualche controfuga, talvolta pressing alto a disturbare l’inizio della manovra bianconera. Insomma, gara preparata in modo intelligente. Poi, è venuta fuori la qualità dei singoli e la Juve ha fatto suo il match.
A questo punto in tanti pensano che Zeman forse è arrivato troppo tardi? Il tecnico boemo ha ridato dignità e soprattutto organizzazione. Da tre partite, il Pescara sa stare in campo, certo con tutti i suoi limiti, ma non è rassegnato al suo triste destino come accaduto in tante sfide della precedente gestione. Per questo i rimpianti aumentano. Sono tutti legati alla tempistica del cambio e, naturalmente, ad un campionato mai così mediocre specie in fondo alla classifica.
Ora si guarda avanti. Innanzitutto al prossimo campionato di Serie B. MA, soprattutto, guardando nel breve periodo, occorre pensare alla gara di lunedì 24 aprile, posticipo della trentatreesima giornata, contro la Roma all’Adriatico.