PESCARA – La popolazione di Pescara sarebbe esposta ad inquinanti che causano danni sanitari anche gravi. Lo annuncia a chiare lettere il Wwf Abruzzo secondo cui nel capoluogo adriatico ci sarebbero tassi di inquinamento allarmanti sulla qualità dell’aria. Il dossier presentato dall’associazione ambientalista sarà inviato alla magistratura ed alla Commissione Europea. “Pescara è tra le città più inquinate d’Europa – sottolinea Augusto De Sanctis – più inquinata per quel che riguarda le Pm10 anche di Taranto. L’inquinamento da traffico e anche causato da fabbriche provoca danni importanti sulla salute umana.
Il WWF chiede alla Asl un’indagine epidemiologica e soprattutto misure correttive, come la chiusura di strade al traffico e la trasformazione, magari, a piste ciclabili. Non si scherza sulla salute dei cittadini hanno ribadito Loredana Di Paola e lo stesso De Sanctis.
Secondo l’associazione i dati dell’Arta indicano un superamento della soglia di legge di 35 giorni annui per le centraline di Spoltore (115 giorni), Viale Bovio (54) e via Sacco (37). Il Wwf ha presentato oggi un dossier fondato sulle più aggiornate conoscenze disponibili in materia, dal punto di vista legale, sanitario e ambientale. Partendo dalla questione del rinnovo dell’A.I.A. del cementificio di Pescara, l’associazione allarga lo sguardo sulla situazione complessiva di inquinamento e sugli effetti sanitari dei contaminanti presenti nell’aria che respirano centinaia di migliaia di persone.
“Il documento – aggiunge De Sanctis – contiene precisi riferimenti alle più recenti valutazioni scientifiche esistenti sulla pericolosità delle singole sostanze immesse in atmosfera a Pescara e sul loro impatto sulla salute. Queste informazioni provengono da ricercatori di fama mondiale e direttamente dai maggiori organismi italiani e mondiali in materia di salute ed inquinamento, come APAT (oggi ISPRA) e Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questi studi, ormai ultra-decennali, dimostrano in maniera evidente come vi sia una relazione diretta tra concentrazione di inquinanti (in particolare PM10) e mortalità, addirittura quella precoce dei bambini. L’APAT (ora ISPRA), studiando il legame tra inquinamento atmosferico e mortalità in 13 città italiane, ha stabilito che il 9% della mortalità, per tutte le cause, della popolazione oltre i 30 anni di età è causata dall’inquinamento da PM10. L’OMS stima che per ogni aumento di 10 microgrammi/mc nella concentrazione di PM10 si ha un aumento della mortalità dello 0,6%. Uno studio scientifico sull’effetto dell’esposizione al PM10 dei bambini ha stabilito un aumento della mortalità post-neonatale del 5%”. Nel documento del WWF vengono altresì riportati i (pochi) dati epidemiologici esistenti in Abruzzo che indicano la presenza di criticità che dovrebbero essere attentamente indagate (come, a mero titolo di esempio, il +32% di mortalità infantile nell’area di Pescara)”.
De Sanctis aggiunge che i dati disponibili “confermano in maniera incontrovertibile che: a) Pescara è tra le città più inquinate d’Europa per le PM10, che è tra gli inquinanti pericolosi per la salute umana; b) che la media di concentrazione annua e i giorni di superamento del limite giornaliero del PM10 è di gran lunga superiore dell’ormai famigerato quartiere Tamburi a Taranto; c) che anche per gli ossidi di azoto è superata la soglia di legge per la concentrazione; d) che in città italiane meno inquinate di Pescara è stato dimostrato dagli organismi pubblici l’aumento della mortalità, per concentrazioni minori rispetto a Pescara delle PM10. E’ interessante notare come nel 2012, con il Cementificio chiuso per la crisi, vi sia stato un notevole miglioramento nella concentrazione di PM10 nella centralina più vicina, quella di via Sacco”.