PESCARA – Parlare di calcio in una giornata dove una squadra prende sei gol è inutile. Ogni commento è superfluo. Eppure questo Pescara è riuscito addirittura ad avere questo “privilegio”. Difficile ricordare quando i biancazzurri subirono sei reti al passivo all’Adriatico. Oggi ci è riuscita proprio la Lazio, rivale storica del tifo di casa da oltre quarant’anni.
E i tifosi non hanno gradito, contestando pesantemente la squadra e abbandonando la gara a meta ripresa. La partita in sé è stata piacevole, con attacchi continui da entrambe le parti. Dopo essersi sbloccata in Coppa Italia con l’Inter, la squadra di Inzaghi torna alla vittoria pure in campionato dopo le due sconfitte consecutive con Juve e Chievo e riprende la marcia verso un posto Uefa. Sei gol, altre occasioni mancate, ma anche una lunga fase di black out da metà primo tempo fino all’intervallo che aveva riaperto un match che pareva chiuso dopo appena un quarto d’ora.
Pronti via ed è subito uno-due di Parolo al 6’ e al 14’ (gol entrambi di testa, il primo su assist di Anderson, il secondo di Biglia). Poi i biancocelesti si addormentano consentendo alla squadra di casa prima di accorciare le distanze con Benali (bravo a ribadire in rete un tiro di Kastanos respinto da Marchetti), quindi di pareggiare con un bel gol di Brugman (angolo di Kastanos e spizzata di Benali prima del tiro a volo vincente dell’uruguaiano). E tra le due reti gli abruzzesi si concedono pure il lusso di sbagliare un rigore (il quinto fallito su 7 totali avuti in questo campionato). A sbagliare è Caprari che calcia malissimo, la parata di Marchetti è fin troppo facile. Il penalty è concesso per fallo di Hoedt su Zampano.
Ma nell’intervallo, evidentemente, Inzaghi si fa sentire. E la Lazio ricomincia a macinare gioco e gol, questa volta senza però fermarsi. Il mattatore di giornata è un incredibile Parolo che, dopo i due gol iniziali, ne segna altri due nella ripresa. Il primo è quello che sblocca definitivamente la gara, ancora di testa (angolo di Biglia, tiro di Milinkovic che colpisce il palo, palla che finisce sulla testa del centrocampista azzurro che deve solo spingerla in rete). Poi Parolo chiude anche i conti col quarto gol personale, il sesto della Lazio. È l’unico che Parolo realizza di piede (piatto destro su assist di Lulic). Nel frattempo erano già arrivati il gol di Keita (assist di un generoso Immobile che potrebbe segnare ma preferisce favorire il gol del senegalese) e poi dello stesso attaccante napoletano (girata di collo destro su assist di Biglia). Immobile non esulta e chiede scusa al pubblico (a Pescara ha vinto un campionato di B e trovato moglie) e lo stadio Adriatico gli riserva un’ovazione. Solo fischi invece per i propri giocatori. Sconfitta pesantissima quella della formazione di Oddo e clima generale di rassegnazione. La salvezza era un miraggio già prima, figuriamoci adesso.