SULMONA – Adesso per tre giovani, uno dei quali minorenne, appartenenti alla comunita’ rom locale, iniziano i guai. Nelle prime ore di questa mattina il personale del Commissariato di polizia di Sulmona ha dato esecuzione a tre misure cautelari degli arresti domiciliari emesse nei confronti dei responsabili dei gravi episodi di violenza avvenuti la notte del 20 settembre scorso lungo corso Ovidio, vicino la scalinata della chiesa della SS. Annunziata, a seguito dei quali rimasero ferite 8 persone, di cui due con prognosi superiore a 40 giorni.
I tre sono Massimo Di Rocco di 21 anni, Luigino Spinelli, di 19 anni, e un quindicenne. Dopo il grave episodio di violenza si susseguirono, proseguendo ancora oggi, serate blindate nei weekend sulmonesi con incremento di forze dell’ordine.
Il personale del commissariato di polizia di Sulmona, diretto dal vice questore aggiunto Francesca La Chioma, ha eseguito le tre misure di custodia cautelare agli arresti domiciliari, notificate questa mattina.
Le accuse sono di lesioni gravi con l’aggiunta dei futili motivi e di aver operato in gruppo. Gli arrestati sarebbero ritenuti pericolosi in quanto potrebbero ripetere i reati, dato che sarebbero stati già protagonisti di altri episodi di violenza, come l’aggressione al mimo in centro storico nel 2012 (solo due di loro) e quella ai danni di un ragazzo a Carnevale.
Sono stati denunciati, inoltre, per resistenza, minacce e oltraggio a pubblico ufficiale, una ragazza di 31 anni e un giovane di 25 anni, estranei alla colluttazione, i quali, secondo la polizia, al momento dell’intervento, avrebbero insultato e inveito contro i poliziotti.
Ottanta ragazzi tra i 20 e i 30 anni ubriachi e un giovane di 24 anni riverso a terra, sanguinante e privo di sensi. E’ questa la scena che hanno trovato i poliziotti quando intorno alle 4.30 intervennero, su richiesta, davanti a palazzo dell’Annunziata, chiedendo l’ausilio anche dei carabinieri e della polizia stradale, oltre che dell’ambulanza del 118. Difficile, secondo la polizia, reperire in quel momento notizie precise della dinamica dell’aggressione a causa della resistenza di un gruppo di giovani, che avrebbe cominciato ad inveire.
Alla base della colluttazione, di cui sarebbero ritenuti responsabili gli arrestati, ci sarebbero futili motivi, come una sigaretta negata, una parola o uno sguardo di troppo, che avrebbero scatenato la furia dei tre giovani rom, i quali, avrebbero insultato il ragazzo scaraventandolo a terra e picchiandolo. Il fatto sarebbe avvenuto prima sulle scale dell’Annunziata poi davanti a un bar poco vicino. Sarebbero rimasti feriti anche il proprietario di un locale e il figlio intervenuti nel tentativo di sedare l’aggressione.
I tre rom si sarebbero, successivamente, spostati in piazza XX Settembre, come testimoniano le immagini riprese dalle telecamere (funzionanti, a differenza di quelle posizionate a palazzo dell’Annunziata i cui filmati sarebbero di scarsa qualità).
Secondo quanto raccontato in conferenza stampa, la polizia dopo si è recata al pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona, dove sono arrivati 7 ragazzi, i quali poi hanno sporto querela. Il 24enne, con prognosi iniziale di 30 giorni trasformata a 40 giorni, è stato ricoverato nell’ospedale dell’Aquila, sottoposto a un intervento di chirurgia maxillofacciale per la frattura all’orbita sinistra. 5o giorni di prognosi, invece, per un altro ferito, le cui condizioni di salute potrebbero avere conseguenze permanenti. Per gli altri, i referti parlano di prognosi dai 3 ai 30 giorni.