PESCARA – Ridisegnare un nuovo modello sostenibile di Servizio Sanitario Regionale, per “competere” con quelli delle Regioni piu’ avanzate e porsi come riferimento per altre aree del Paese, economicamente e socialmente affini all’Abruzzo. E’ la mission del nuovo “Piano di riqualificazione del sistema sanitario abruzzese 2016-2018”, approvato con decreto del Commissario ad acta per la Sanita’, il presidente Luciano D’Alfonso.
Lo strumento programmatorio e’ stato presentato questa mattina a Pescara dall’assessore regionale alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci, dal subcommissario Giuseppe Zuccatelli e dal direttore del Dipartimento Salute e Welfare Angelo Muraglia.
Sono 7 le azioni su cui si concentra il nuovo piano: gestire i pazienti cronici il piu’ possibile a domicilio limitando i ricoveri ospedalieri; riqualificare la rete ospedaliera in sicurezza, qualita’ ed efficienza; investire in selezione, formazione e valutazione delle risorse umane; accelerare investimenti in infrastrutture e tecnologie per un sistema moderno e competitivo; ristrutturare l’architettura istituzionale privilegiando il contatto diretto con il paziente; ottenere la certificabilita’ dei bilanci e della qualita’ (outcome) del Servizio Sanitario Regionale; garantire tempestivita’ e correttezza nel rapporto con i fornitori. Il pilastro della nuova programmazione e’ rappresentato dal potenziamento dei servizi territoriali, attraverso un nuovo modello omogeneo di assistenza e di integrazione con i medici di base, che portera’ anche a una maggiore consapevolezza della domanda sanitaria. In quest’ottica, a esempio, e’ prevista l’apertura H24 dei distretti sanitari di base.
“La verita’ – ha sottolineato Zuccatelli – e’ che l’assistenza territoriale e’ in grado di gestire e risolvere oltre il 90 per cento dei bisogni di salute del cittadino. Il punto, pero’, e’ che mancando una puntuale organizzazione dei percorsi, molti di questi casi finiscono impropriamente a carico degli ospedali, che invece dovrebbero occuparsi solo di attivita’ a elevata complessita’”.
Sul fronte dell’assistenza ospedaliera, invece, e’ prevista una profonda riorganizzazione della rete (che sara’ oggetto di un separato e successivo decreto), con la presenza di un presidio di secondo livello (con la connessione funzionale degli ospedali di Chieti e Pescara), di 2 presidi di primo livello ad alta specializzazione (L’Aquila e Teramo, nell’attesa dello studio di fattibilita’ per l’ospedale di secondo livello), di 3 presidi di primo livello standard (Lanciano, Vasto e Avezzano), di 4 ospedali di base (Giulianova, Sant’Omero, Atri, Sulmona) e di 2 ospedali di area disagiata (Penne e Castel di Sangro).
Oltre alla classificazione, e’ prevista anche una ridefinizione delle specialita’ che saranno presenti all’interno di ciascun nosocomio, favorendo concentrazioni ormai improcrastinabili. In base ai parametri del Piano Nazionale Esiti, infatti, il 57 per cento dell’offerta sanitaria ospedaliera abruzzese non e’ valutabile sotto il profilo del rischio per il paziente, a causa della bassa casistica. Nell’altro 28 per cento dei casi, invece, il rischio relativo e’ superiore alla media nazionale.
“Appare evidente – ha detto l’assessore Paolucci – quanto sia indispensabile concentrare le specialita’ per garantire la qualita’ delle prestazioni ed elevati outcome (l’outcome e’ l’indicatore dell’incidenza dell’erogazione di servizi sanitari su aspetti dello stato di salute dei pazienti, ndr). Accanto a questo, il nostro impegno si concentrera’ anche sul miglioramento infrastrutturale degli ospedali. Dopo anni, il governo nazionale ha finalmente sbloccato il 40 per cento dei 228 milioni di euro stanziati per la costruzione dei nuovi presidi di Lanciano, Vasto, Avezzano, Sulmona e Giulianova: si tratta di 102 milioni di euro, che ci consentiranno di far partire i progetti”.
Poiche’ nei prossimi anni si stima che l’entita’ dei trasferimenti statali per il fondo sanitario regionale rimarra’ costante, a fronte pero’ di costi tendenzialmente in aumento, altre misure riguarderanno l’efficientamento della spesa, cosi’ da liberare nuove risorse da investire nel sistema. Sotto questo profilo, priorita’ verra’ data alla razionalizzazione della spesa farmaceutica e alla revisione dei contratti con i fornitori di beni e servizi, che presentano condizioni e oneri molto differenti nelle singole Asl abruzzesi. “Come ho ribadito in piu’ occasioni – ha concluso Paolucci – e’ necessaria una centralizzazione delle procedure. E una soluzione potrebbe essere rappresentata dalla Asl unica regionale, su cui e’ aperto il dibattito, sia rispetto alla tempistica, sia sulle modalita’ di attuazione”.
Ma non è tutto oro quel che luccica, almeno stando alle dichiarazioni dell’opposizione: “Una grande parata, con i partecipanti vestiti a festa, come del resto si fa per un funerale che in questo caso e’ quello della Sanita’ abruzzese con la distruzione della Rete ospedaliera e della Rete di emergenza-urgenza”. E’ quanto dichiarano i consiglieri regionali di Forza Italia commentando la presentazione del Piano sanitario regionale .
“All’incontro con la stampa – fanno notare i consiglieri regionali di Forza Italia – mancavano pero’ il presidente della V Commissione Sanita’ Olivieri e soprattutto il presidente D’Alfonso, ufficialmente assente per impegni istituzionali ma che probabilmente vuol far credere agli abruzzesi che questo piano non sia opera sua. Si e’ parlato di pareggio di bilancio che, e’ bene ricordarlo, era stato centrato grazie alla Giunta Chiodi. Non e’ ancora chiaro pero’ quando si concretizzera’ l’uscita dal commissariamento che non vuole dire uscire dal controllo dei conti da parte del ministero di Economia e Finanza. Anche per quanto riguarda i Lea la sufficienza era stata raggiunta e superata gia’ nel 2014 e sempre sotto la Giunta Chiodi”.
“Sulla riorganizzazione della rete ospedaliera – rimarcano i consiglieri di opposizione – e’ stato confermato quanto da noi sempre denunciato. Malgrado il pareggio di bilancio e i tanti sacrifici sostenuti dagli abruzzesi, nonostante la percentuale dei posti letto sia ben al di sotto dei limiti stabiliti dal Decreto Lorenzin, le tasse invariate sempre al massimo, il disegno varato dal governo regionale di centrosinistra prevede: 4 presidi di primo livello (Hub) a L’Aquila, Teramo, Chieti e Pescara con gli ultimi due che solo formalmente andranno a costituire un presidio di II livello, solo per farsi approvare il piano; presidi di I livello (non Hub) a Lanciano, Vasto e Avezzano, mentre vengono declassati a ospedali di base, che tradotto vuol dire molti meno servizi degli attuali, Sulmona, Atri, Giulianova e Sant’Omero. Saranno declassati di fatto a poli ambulatoriali di montagna, chiamati ospedali di aree svantaggiate, che saranno sprovvisti dei Pronto soccorso, Castel di Sangro, Popoli e Penne, cosi’ come Atessa e Ortona che a loro volta diventeranno dependance degli ospedali Chieti e/o Lanciano”.