PESCARA – L’importane era superare il turno, ma che sofferenza. Contro un’ottima Carrarese il delfino impatta 2-2 e centra l’obiettivo qualificazione. Per la condizione generale non è un dettaglio. Un Pescara piatto e senza idee, visto all’opera per gran parte della stagione. Le criticità ereditate da Zauri, non hanno ancora trovato soluzione. Il calo netto si era già evidenziato nelle ultime tre partite della gestione Auteri. Non ha inciso il tecnico siciliano in 35 partite con una rosa piena di equivoci parzialmente aggiustata a gennaio. Difficile immaginare che ci sarebbe potuto riuscire Zauri, in carica da appena 4 gare.
Nel contempo, però, non si sono registrati progressi. Primo tempo deludente malgrado il vantaggio firmato in apertura da Cernigoi cui la Carrarese reagisce con aggressività, qualità di gioco e organizzazione. Anzi, i biancazzurri continuano a subire troppi gol, sei nelle ultime quattro sfide. In totale sono 43 dall’inizio della stagione. A dire il vero, la rete capolavoro di D’Auria è originariamente viziata da una evidente infrazione dello stesso attaccante ai danni di Zappella.
L’aspetto positivo, averla pareggiata con cuore e generosità. Decisivo Cernigoi sostituto di Ferrari costretto alla panchina per motivi di natura fisica (lieve risentimento al polpaccio). Salvifico il gol del 2-2 realizzato con la spalla su invito di Pontisso. Il problema è che ci si affida soprattutto ai singoli. Due, al massimo tre, le partite davvero convincenti, nel girone di ritorno contro Modena, soprattutto Cesena. I biancazzurri sembrano in difficoltà, in realtà già da un po’, anche sul piano atletico.
Mercoledì 4 maggio il Pescara ospiterà il Gubbio e non l’Ancona che è stata sorprendentemente eliminata dall’Olbia. Gara secca, niente supplementari. Per accedere alla fase nazionale dei play off, al Delfino sarà sufficiente il pari al 90′.