PESCARA – Ieri è stato fatto il punto della situazione sul porto di Pescara. Saranno realizzate opere di dragaggio entro 15 giorni per prelevare 30 mila metri cubi di sedimenti e, entro aprile, inizio dei lavori per realizzare una prima vasca di colmata nel porto di Ortona, con la previsione di un ulteriore dragaggio di 100 mila metri cubi da trasferire dal Porto di Pescara al porto di Ortona. Quindi, entro la fine di marzo, e’ previsto l’avvio della progettazione dei lavori di una banchina all’altezza dell’allargamento della madonnina (Porto Pescara) con funzione di colmata e, entro giugno, sara’ disponibile la progettazione dell’opera difensiva, consistente in una struttura soffolta (macro pannello), ossatura del futuro molo previsti dall’approvando Piano regolatore.
“Per la prima volta – spiega il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso – ampliamo la logica della sola emergenza quando si parla di dragaggio e indirizziamo fin da subito, attraverso interventi anticipatori dell’approvando Piano Regolatore, azioni che mirano a neutralizzare le cause dell’insabbiamento del porto, abbattendo anche la tradizione di costi eccessivi che dal 2009 caratterizza gli interventi di dragaggio sul porto di Pescara”.
Lo stanziamento di 2 milioni e 900 mila euro e’ stato trasferito dallo Stato al Provveditorato alle opere pubbliche. Il cronoprogramma dei lavori e’ stato indicato al presidente D’Alfonso, dallo stesso Provveditore, Roberto Linetti, nel corso dell’incontro convocato ieri nella sede di viale Bovio. L’investimento complessivo, in realta’, supera i 7 milioni di euro (a quelli nazionali, gestiti dal Provveditorato, si aggiunge l’importo regionale di 3.5 milioni di euro) e servira’ a mettere a “sistema il porto di Ortona ed il Porto di Pescara”, mediante la realizzazione di opere anticipatorie di interventi risolutivi e significativi. Sara’ inoltre approfondito dall’Arta lo studio normativo sul riutilizzo del materiale sito nella vasca di colmata di Pescara.