L’AQUILA – Le zone di recapito, in ossequio di una direttiva nazionale di Poste Italiane, saranno notevolmente ridotte in tutta la regione. Lo denuncia la Uil Poste che fornisce alcuni dati: meno 37 zone di recapito nella Provincia di Chieti, meno 34 zone di recapito nella Provincia dell’Aquila, meno 39 zone di recapito nella Provincia di Pescara, meno 46 zone di recapito nella Provincia di Teramo.
Secondo il sindacato “L’Azienda Poste avrebbe dovuto e potuto esplorare altre strade: quella di investire nei nuovi settori quali l’e-commerce , il corriere espresso , vendita dei telefonini visto che e’ anche gestore di una rete telefonica ‘POSTE Mobile’ con una innovazione di tecnologia con i servizi integrati e cosi’ poteva risollevare la crisi del prodotto postale e questo avrebbe evitato il consistente calo di fatturato, ma i manager dell’Abruzzo non hanno fatto nulla per scongiurarlo nonostante siano super pagati. Si e’ scelta dunque la strada dei tagli che – prosegue la Uil Poste – vede anche meno 109 unita’ al CMP di Pescara (centro di meccanizzazione postale) dotato di macchinari tecnologicamente avanzati che l’avorava l’Abruzzo il Molise, verranno trasferiti a breve in altri centri, per volere di qualche manager parte delle nostre lavorazioni sono state assorbite dal centro di Ancona e Roma per cui si tornera’ ad una lavorazione della corrispondenza a mano come 30 anni fa e questo ha comportato un declassamento della nostra regione con ripercussioni nella Provincia di Chieti che e’ composto da un territorio prevalentemente montuoso e la consegna della corrispondenza avverra’ in ritardo. Questi tagli non sono stati condivisi da tutte le Organizzazioni sindacali Nazionali in quanto il tutto va a discapito della qualita’ del servizio e pertanto la Uilposte non ha sottoscritto un simile accordo, anzi ha presentato ricorso alla magistratura del lavoro”.
“A fronte di tutto questo in Abruzzo Poste Italiane – e’ sempre la Uil Poste – ha messo in campo una serie di promozioni inutili di personale con passaggi di categoria alla qualifica superiore di decine di unita’ senza badare minimamente alla spese ed al costo per l’azienda oltre ad assegnare le unita’ dirigenziali e personale quadri dal Lazio all’Abruzzo pagando indennita’ di missioni costosissime quando noi in Abruzzo abbiamo personale di quadri sposizionati (che non ricoprono il loro ruolo) che l’Azienda non si e’ preoccupata di ricollocare nonostante esista un accordo con le organizzazioni sindacali Nazionali di ricollocare gli stessi nella fase di riorganizzazione”. Intanto sull’argomento, lo scorso 2 luglio, aveva preso posizione il presidente Gianni Chiodi che in una lettera al segretario regionale della Uil Poste Tiziano Del Gallo aveva “dissentito profondamente dagli interventi di razionalizzazione”.