ROMA – Scoppia la protesta ai funerali di Erich Priebke. L’ex Ss morto a Roma lo scorso venerdì 11 ottobre è stato portato ad Albano laziale martedì pomeriggio dove l’istituto Pio X della confraternita dei padri Lefebvriani ha accettato di officiare le esequie. La salma al momento è ancora all’interno della confraternita. dove è stata sospesa la cerimonia funebre perché un gruppo di estrema destra stava cercando di entrare. Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, d’accordo con le forze dell’ordine, ha vietato l’ingresso nella Cappella a chi non apparteneva nè ai parenti, nè agli amici, al fine di evitare raduni neonazisti. Intanto il forno crematorio del cimitero romano di Prima Porta questa sera sarà tenuto operativo «oltre il normale orario di chiusura» dicono fonti vicine al Campidoglio. Resta dunque la possibilità di «non concedere il rientro della salma a Roma».
Calci e pugni al carro funebre. Un prete aggredito. Venti neofascisti bloccati dalle forze dell’ordine perché indossano caschi e hanno il volto coperto da cappucci e sciarpe. Quando la salma di Priebke è giunta ad Albano per i funerali, ci sono stati momenti di forte tensione. Una donna è svenuta. «Priebke Boia» era scritto su uno striscione. «Lo portino alla discarica che è qui vicino» ha detto qualcuno. I gruppi di destra hanno fatto il saluto fascista e gridato «boia chi molla». La polizia in tenuta anti-sommossa, con 5 mezzi blindati, ha iniziato a presidiare il cancello della Confraternita dei padri Lefebvriani dalle prime ore del pomeriggio di martedì per i funerali che si sono svolti alle 17,30. Tra le persone in strada anche estremisti di destra: «Siamo qui per il funerale, fa parte del nostro mondo, entreremo con una delegazione di 5 o 6 persone». Il sindaco Nicola Marini aveva provato a fermare il transito della salma con un’ordinanza ma il Prefetto ha rigettato l’ordinanza: può passare. Albano laziale è città riconosciuta medaglia d’argento al valore della Resistenza.
Sono stati annunciati dal legale di Priebke i funerali dell’ex Ss ad Albano Laziale: «Ci sarà la messa in latino, a porte chiuse, solo per gli amici intimi e i parenti». Ma il sindaco della cittadina laziale non ne ha voluto sapere: «Ci opporremo, siamo allibiti» . E per vietare il passaggio della salma il primo cittadino ha emesso un’ordinanza, poi annullata dal prefetto. Ad accettare di officiare le esequie dell’ex capitano delle Ss Erich Priebke, morto a Roma lo scorso venerdì 11 ottobre , è stato l’istituto Pio X di Albano, località dei Castelli Romani, appartenente alla confraternita dei padri Lefebvriani. La esequie erano state negate invece, in forma pubblica, dal vicariato di Roma. «Per noi non c’è nessun risvolto» fanno sapere i lefebvriani. «E’ una celebrazione religiosa per un cristiano che non si nega a nessuno. Funerali, benedizione della salma tutto in forma privata. Basta». E dopo i funerali non si sa dove andrà la salma: «Sulla sepoltura non abbiamo deciso nulla. Sono aperte tutte le strade.» ha detto il legale di Priebke.
«Per noi è un momento di raccoglimento che non ha nulla a che fare con la sede politica – ha detto il legale di Priebke – sede che non escludiamo, nel senso che ognuno la pensa come vuole: quindi se c’è chi vuole parlare male o bene del signor Priebke in senso politico è liberissimo in questo paese di farlo però pregheremmo sia gli uni che gli altri di astenersi in questo momento».
E anche il sindaco di Albano invita alla calma: «Rispettiamo questa decisione, anche se non cambia il nostro dissenso» ha detto Nicola Marini.«La mia ordinanza andava incontro a quello che era il comune sentire cittadino, ho firmato attorno alle ore 16, successivamente il prefetto ha ritenuto di dover officiale il rito». Al Comune di Albano Laziale «non è arrivata nessuna comunicazione dagli organi competenti né alcuna richiesta» per svolgere i funerali di Erich Priebke nella cittadina dei Castelli Romani aveva chiarito il sindaco, che riguardo a un’eventuale tumulazione, «ci opporremo, faremo di tutto per impedirlo» ha detto. «Albano è una città molto sensibile per tradizione storica in virtù della medaglia d’argento al valore della Resistenza – aveva aggiunto- Non potremmo permetterlo per rispetto dei caduti, di chi ha combattuto, e delle famiglie che hanno perso parenti nell’eccidio delle Fosse Ardeatine».