PESCARA – Era nelle previsioni e così è stato.Luciano D’Alfonso stravince le primarie per il candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali. Sono stati 42.293 i votanti alle regionali secondo i dati ufficiali: il 76,2% delle preferenze è stato espresso per D’Alfonso (31.460), il 13,6% per Caramanico (5.615), e il 10,2 Mascitelli (4.211)
Oltre ogni aspettativa i numeri dell’affluenza: sono 41.287 i cittadini che hanno votato nei 300 seggi allestiti in tutta la regione. Di questi, circa 15mila nel Pescarese, 10.500 nel Teramano, 7.500 nel Chietino e 7.500 nell’Aquilano. Oltre 8.500 i votanti nella sola città di Pescara.
E proprio a Pescara, dove si è scelto anche il candidato sindaco della coalizione, vanno al ballottaggio il 16 marzo Marco Alessandrini e Antonio Blasioli, entrambi esponenti del Pd. Alessandrini è figlio del magistrato Emilio, assassinato a Milano da militanti di Prima Linea nel 1979; ha ottenuto 3.039 voti, pari al 35,6%. A Blasioli sono andate 2.560 preferenze (30%). Al terzo posto si è classificato Gianni Teodoro, con 1.273 voti, pari al 14,9%, seguito da Moreno Di Pietrantonio (1.062, 12,5%), Gianni Cordova (336, 3,9%) e Giorgio D’Amico (255, 3%). Sono 8.586 i pescaresi che hanno votato.
Questo il riepilogo:
– Marco Alessandrini 3.039 (35.65%)
– Antonio Blasioli 2.560 (30%)
– Gianni Teodoro 1273 (14.93%)
– Moreno Di Pietrantonio 1.062 (12.46%)
– Gianni Cordova 336 (3.94%)
– Giorgio D’Amico 255 (2.99%)
“Comincia il secondo tempo di questa mobilitazione democratica e lo useremo per entrare nel dettaglio della impostazione programmatica”, per cui nel giorno del voto “si sapra’ chi e cosa si vota e perche'”. Luciano D’Alfonso, candidato alla presidenza della Regione Abruzzo per il centrosinistra, uscito vincitore dalle primarie di ieri, annuncia che in vista del voto i cittadini lo vedranno “ancora in giro”, dopo aver percorso in queste settimane “diecimila chilometri di democrazia”, aver “incontrato 300 collettivita’” ed essersi “confrontato con portatori di progetti, di dolore e di interessi legittimi”, riempiendo “cento pagine di appunti” e rilevando “circa cento nominativi di persone” disposte ad accompagnarlo”. In campagna elettorale “dichiareremo guerra ai problemi dell’Abruzzo”, annuncia, e assicura di stare “sul pezzo delle questioni non affrontate in questi anni, come il dissesto idrogeologico o la qualita’ delle acque dei fiumi, che sono i grandi abbandonati”.
Tra le questioni di cui occuparsi “le incompiute, come gli edifici per la formazione e l’attivita’ universitaria e scolastica, il trasporto su ferro, la specializzazione dell’aeroporto rispetto alle rotte e alle funzioni, e l’insediamento di una authority portuale, il collegamento del sistema della gomma con gli altri sistemi di mobilita’, l’infrastrutturazione del territorio”. Per la sanita’ pensa alla necessita’ di un “aumento della capacita di organizzazione” e sostiene che “deve essere liberata dalla signoria della politica”. Sta gia’ preparando, poi, “un incontro con i presidenti delle Regioni vicine, vale a dire Marche, Molise, Lazio e Umbria, per ragionare in termini di alleanza territoriale” e punta a portare qui il presidente della Croazia. Un messaggio, su richiesta dei giornalisti, anche agli avversari. “Non mi sono mai cimentato dei miei avversari, osserva, e mi auguro che si stabiliscano in condizione di competizione attiva. Non ho preso un appunto su chi sia il mio avversario. Io inseguo le questioni che non vanno in Abruzzo e non so quanto queste questioni siano oggetto di inseguimento altrui”.
D’Alfonso si sofferma anche sulla possibile squadra di governo che lo affianchera’ se eletto. “Non saremo un incubatore di esterofilia. Sara’ una squadra che peschera’ nel mondo di chi ha gia’ prodotto risultati ma prima devo vedere l’esito elettorale. Non perderemo un solo giorno, assicura, rispetto allo stabilimento della squadra di governo”