PESCARA – “Alla classe dirigente può capitare di essere sottoposta a rilettura. Non ce l’ha ordinato il medico di fare gli amministratori”. Lo ha detto Luciano D’Alfonso, a Pescara, a proposito dell’inchiesta “rimborsopoli”, nel corso della conferenza stampa per l’ufficializzazione della sua candidatura alle primarie per la scelta del candidato presidente alla Regione Abruzzo. L’ex sindaco di Pescara ha poi aggiunto: “Non mi sentirete mai dire qualcosa sulla qualità degli alberghi”.
D’Alfonso ha poi espresso solidarietà’ nei confronti “di chi sta vivendo quel pezzo di dolore che io ho vissuto in maniera piu’ drammatica e coinvolgente. Consiglio a tutti loro di dedicarsi allo studio e leggersi le carte. Faccio una sola contestazione alla classe dirigente in scadenza: negli ultimi dodici messi avrebbero potuto concludere evitando di allungare la legislatura. Che senso aveva prolungare quando si era persa la spinta propulsiva”.
“Il primo provvedimento che adotteremo sara’ una legge obiettivo contenente dieci finalita’. La prima di queste sara’ aiutare L’Aquila ad uscire dalla sua invalidità”. ha aggiunto D’Alfonso. “Avrei voluto – ha proseguito – essere presidente della giunta nel 2009, dopo il terremoto. Il 2009 e il 2010 sarebbero stati anni formidabili, avremmo potuto chiedere all’Europa di tutto e ce l’avrebbero dato, ma non siamo stati in grado di concepire il valore del da farsi. Questo e’ successo non perche’ ci siano malefici in giro, io credo invece che ci siano delle improvvisazioni” . Il candidato alle primarie del centrosinistra, citando l’esempio positivo di Marche e Umbria, ha detto che “la Regione mettera’ la potenza del suo ruolo per rimediare al tempo che e’ scaduto”.
“Noi vogliamo inaugurare un’altra stagione che realizzi una ‘Regione ovunque’, alleata con chiunque ha un progetto di vita: persona, impresa o territorio. Sara’ una Regione che si fara’ toccare con mano, piu’ facile, piu’ veloce, piu’ comoda, piu’ premurosa e piu’ bella. Finalmente si insediera’ il regionalismo, cosa che l’Abruzzo non ha mai conosciuto”.
D’Alfonso ha parlato per almeno un’ora ad una platea ricca di esponenti politici e simpatizzanti, citando Fontamara di Silone, don Luigi Sturzo e uno degli ultimi dialoghi di Platone. “Cosa ha sbagliato fino ad ora l’Abruzzo? Il minimalismo, un atteggiamento istituzionale minimalista sia sulle questioni da affrontare sia sulla consapevolezza del proprio ruolo e della propria potenza. Ci vuole – ha proseguito l’aspirante presidente – la ‘techne’ realizzativa, l’esperienza, non bisogna essere casuali. C’e’ bisogno di disporre di un consenso adeguato, di una legittimazione adeguata che ti dia anche la forza di fare cio’ che serve. L’Abruzzo – ha assicurato – sara’ una Regione alleata, alleata con le Marche e con il Molise sulla costa adriatica, alleata con l’Umbria e il Lazio rispetto alla linea straordinaria dell’Appennino. Per quanto riguarda il lavoro agiremo in piu’ direzioni: renderemo l’Abruzzo la regione piu’ facile d’Europa sul piano dell’attrattiva dell’investimento, lavoreremo anche sulla risorsa umana occupabile e legheremo scuola, universita’ e imprese”. Sul fronte della sanita’ ha detto che “il sistema va riorganizzato, in progres, sulla base dei dati”. Per quanto riguarda la mancanza di un avversario alle primarie D’Alfonso, ha osservato: “non spetta a me trovarlo. Per adesso prendo come competitore l’ammasso dei problemi dell’Abruzzo”.
Subito dopo la conferenza D’Alfonso e’ uscito fuori dall’Aurum ed e’ salito sul camion a tre assi, denominato “Regione” , attrezzato per incontrare i cittadini, in tutto l’Abruzzo. In 23 giorni “Regione” raggiungera’ 200 comuni, le citta’ distretto, i sistemi urbani di confine e le aree di maggiore pregio e bisogno, 6 distretti industriali, 3 universita’, ospedali e strutture del terzo settore, oratori e centri giovanili