ROMA – Il Comitato di Matteo Renzi ha presentato ricorso al Garante per la Privacy contro il regolamento delle primarie. Nel testo si chiede all’Authority di «valutare la legittimità del regolamento» e «indicare quali correttivi» siano possibili per rendere il testo «rispettoso della legge». Il ricorso è firmato da Marco Carrai, presidente del Comitato per la candidatura di Matteo Renzi.
Netta la replica del segretario Bersani. «Le regole le abbiamo approvate all’unanimità. Adesso ci pensano i garanti, sono loro che devono farle rispettare. Le regole non le ho in mano io ma i garanti».
Il regolamento, ricordano gli avvocati Giacomo Bei e Alberto Bianchi, prevede la sottoscrizione di un appello pubblico in sostegno della coalizione di centrosinistra, «il rilascio di una dichiarazione di riconoscersi nella Carta di intenti» e «l’iscrizione del proprio nome nell’Albo» degli elettori. La norma però non è chiara secondo i legali del Comitato.
«Ci si può chiedere se la sottoscrizione dell’appello pubblico comporti o meno la diffusione dei nomi dei sottoscrittori e in che forme questo possa avvenire», si spiega. E lo stesso vale per l’albo degli elettori.
«Questa intrinseca ambiguità del regolamento è gravemente censurabile», assicurano gli avvocati, «ma ancor più grave è il rischio (che pare davvero attuale) che tanto la sottoscrizione dell’appello pubblico quando l’accettazione dell’inserimento del proprio nome nell’Albo» siano «finalizzati anche alla pubblicazione o comunque alla diffusione dei dati stessi».
Il Comitato di Matteo Renzi ha chiesto al garante della Privacy di esprimersi sull’opportunità di prevedere una registrazione online alle primarie di centrosinistra. «Allo scopo di consentire agli elettori che vogliamo partecipare alle primarie di avere il tempo di comprendere adeguatamente» l’informativa sulla privacy ed «esprimere un consenso adeguatamente informato» si sottolinea al garante «l’opportunità che si prevedano anche forme di registrazione, sottoscrizione dell’appello ed espressione dei consensi richiesti in modalità elettronica (la c.d. Registrazione online», si legge sul ricorso presentato contro le regole di partecipazione alle primarie. Di chiede dunque al garante di valutare «in ipotesi l’idoneità» di questa soluzione.