L’AQUILA – Due ore di requisitoria con richiesta finale di sconto di pena. Lo ha detto in aula il Pg della Corte d’Appello dell’Aquila, Ettore Picardi nell’ambito del processo su presunte tangenti nel mondo della sanita’ abruzzese.
“Ritengo – ha sottolineato Picardi – che non si possa aderire in pieno a quelle che sono state le valutazioni dei colleghi che hanno richiesto le condanne e di quelli che hanno effettuato le decisioni di primo grado, quindi ci sara’ una diminuzione delle stesse in quanto mi pare piu’ in linea con i precedenti giudiziari tenere conto della pena giusta e non spettacolarmente esemplare, secondo il mio modo di vedere”.
Colpo di scena invece per Vincenzo Maria Angelini, imputato e grande accusatore di Del Turco che esce dal processo per avvenuta prescrizione. Lo ha annunciato lo stesso Pg, nel formulare le richieste, al termine della requisitoria. Condannato in primo grado alla pena di 3 anni e mezzo di reclusione per corruzione, abuso d’ufficio, truffa e falso, per il “re” delle cliniche abruzzesi, il Pg ha pronunciato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione.
Per l’ex presidente della Regione Abrzzo, Ottaviano Del Turco, condannato in primo grado a 9 anni e sei mesi, il Pg Picardi ha chiesto la condanna a sei anni e sei mesi di reclusione, per l’ex manager della Asl di Chieti, Luigi Conga (9 anni in primo grado), sei anni di reclusione, per l’ex capogruppo regionale del Pd, Camillo Cesarone (9 anni in primo grado ) sei anni e sei mesi di reclusione, per Lamberto Quarta, ex segretario generale dell’ufficio di presidenza della Regione Abruzzo, (condannato a 6 anni e mezzo in primo grado), 5 anni e sei mesi di reclusione. Per gli ex assessori Bernardo Mazzocca (2 anni in primo grado) e Antonio Boschetti (condannato a 4 anni di reclusione in primo grado) chiesti rispettivamente un anno e due mesi di reclusione e tre anni di reclusione. Ad accusare Del Turco l’ex titolare della clinica privata Villa Pini di Chieti, Vincenzo Angelini, imputato e allo stesso tempo parte offesa nel processo, che nel 2008 in sette interrogatori fiume rivelo’ ai magistrati di aver pagato tangenti per un totale di circa 15 milioni di euro ad alcuni amministratori regionali in cambio di favori.
Nello specifico, Del Turco e’ accusato insieme a Camillo Cesarone e a Lamberto Quarta di aver intascato ‘mazzette’ per cinque milioni e 800 mila euro. L’ex governatore fini’ in carcere a Sulmona per 28 giorni e trascorse altri due mesi agli arresti domiciliari. Dopo questa vicenda si dimise e in Abruzzo si torno’ alle urne con la vittoria del centrodestra guidato da Gianni Chiodi.