L’AQUILA – Sono stati confermati gli otto mesi di reclusione senza condizionale per Giulio Petrilli per abuso d’ufficio, in quanto avrebbe stabilizzato alcuni precari all’Aret (Agenzia regionale per l’edilzia residenziale) e ridotto fortemente l’indennita’ del direttore. Lo ha deciso oggi la corte d’appello dell’Aquila.
“Per aver applicato il dettato costituzionale del diritto al lavoro – commenta in una nota il consigliere comunale Antonio Nardantonio – per Giulio Petrilli a breve potrebbero riaprirsi le porte del carcere dove da giovane e’ stato recluso per ben sei anni prima di essere assolto dal reato di banda armata. Ora e’ accusato della stabilizzazione di alcuni lavoratori e mai, mai una persona per questo e’ stata condannata al carcere”.
“Nell’Aquila post terremoto con tutto quello che e’ successo – commenta Nardantonio – si pensa a condannare al carcere colui che per primo denuncio’ il malaffare ed e’ stato condannato per il grave reato di aver lottato contro la precarieta’. Oggi – conclude il consigliere comunale – e’ stata scritta una pagina nera della giustizia”.