MILANO – I giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano si sono ritirati in camera di Consiglio per emettere la sentenza nei confronti di Silvio Berlusconi imputato per concussione e prostituzione minorile per la vicenda Ruby. Il collegio non ha dato alcuna indicazione sull’orario della sentenza. Gli avvocati di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo, hanno depositato una breve memoria con cui integrare l’arringa difensiva dello scorso 3 giugno. “Visto che il tribunale ha deciso -ha spiegato Ghedini- di annettere i verbali resi da Karima, abbiamo deciso per una breve memoria di commento alle sue dichiarazioni”.
Dopo una cinquantina di udienze e 27 mesi di dibattimento, i giudici della quarta sezione penale del Tribunale di Milano, sono entrati in camera di consiglio per uscire, probabilmente nel pomeriggio, con la sentenza che, ancora una volta, farà il giro del mondo conquistando le prime pagine dei siti web, delle tv e dei quotidiani.
Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, che con il pm Antonio Sangermano ha sostenuto l’accusa e ha chiesto per l’ex premier sei anni di carcere, altrettanti di interdizione legale e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, non era presente in aula.
Al suo posto, a fianco di Sangermano che ha fatto alcuna replica alle arringhe dei difensori, il Procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati. Il collegio è potuto così entrare subito in camera di consiglio.
Due donne, con coccarde tricolori, sono arrivate davanti al palazzo di giustizia di Milano e hanno esposto cartelli con scritte come ‘Grazie pm Ilda Boccassini’. “E’ giusto che Berlusconi sia condannato e che si ritiri a vita privata – ha spiegato una di loro -, siamo private cittadine che seguono le vicende della giustizia italiana fin dai tempi di Mani Pulite”. Su un altro cartello hanno scritto “Siamo stanchi di vivere sotto ricatto di un reo recidivo che rifiuta di subire la giusta condanna e ritirarsi”.