PESCARA – Nove anni e sei mesi con interdizione perpetua sono stati inflitti in primo grado all’ex governatore della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, nel processo “Sanitopoli”, a Pescara. Il tribunale ha inoltre condannato l’ex patron di Villa Pini Vincenzo Maria Angelini, imputato e allo stesso tempo parte offesa, a 3 anni e sei mesi; l’ex parlamentare del Pdl Sabatino Aracu a 4 anni; l’ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga a 9 anni; l’ex segretario generale dell’ufficio di presidenza della Regione Lamberto Quarta a 6 anni e 6 mesi; l’ex assessore regionale alla sanita’ Bernando Mazzocca a 2 anni ( pena sospesa) ; l’ex assessore regionale alle attivita’ produttive Antonio Boschetti a 4 anni; l’ex capogruppo regionale del Pd Camillo Cesarone a 9 anni; Francesco Di Stanislao, ex direttore direttore dell’agenzia sanitaria regionale, a 2 anni (pena sospesa) Sono stati invece assolti Angelo Bucciarelli, ex segretario di Mazzocca; e Gianluca Zelli, ex amministratore Humangest. Assolto anche l’ex assessore regionale alla sanita’ della giunta Pace di centro destra Vito Domenici. Per Domenici e’ intervenuta anche la prescrizione per diversi capi di imputazione.
La sentenza è stata emessa dal Tribunale collegiale di Pescara (presidente Carmelo De Santis e giudici a latere Gianluca Falco e Massimo De Cesare) dopo oltre quattro ore di Camera di consiglio. I pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli avevano chiesto 12 anni e l’interdizione. Ad accusare Del Turco l’ex titolare della clinica privata Villa Pini di Chieti, Vincenzo Angelini, imputato e allo stesso tempo parte offesa nel processo, che nel 2008 in sette interrogatori fiume rivelo’ ai magistrati di aver pagato tangenti per un totale di circa 15 milioni di euro ad alcuni amministratori regionali in cambio di favori.
“Per ora non dico nulla. Sulle sentenze prima si riflette poi si parla”. Sono le prime parole a caldo di Del Turco. “Appello sicuro”, ha detto.
“Lasciamo perdere se me lo aspettassi o no perche’ questo richiederebbe ragionamenti un po’ troppo impegnativi. Diciamo che e’ una sentenza che condanna un protagonista morale della vita politica istituzionale sindacale del nostro paese accusato di aver incassato sei milioni e 250 mila euro a titolo di corruzione dei quali non si e’ visto un solo euro. Quindi penso che sia un precedente assoluto nella storia giudiziaria perche’ si possono non trovare i soldi ma si trovano le tracce dei soldi”. Questo il commento di Giandomenico Caiazza, difensore di Ottaviano Del Turco. Il legale si e’ detto “esterrefatto”, annunciando il ricorso. “Qui – ha aggiunto dopo aver ascoltato la sentenza – stiamo parlando di sei milioni 250 dei quali un solo euro non e’ stato rintracciato. Per il resto abbiamo parlato nove ore per spiegare non che non ci fossero le prove ma che ci fossero ampie, piene e ricchissime prove delle calunnia che un galantuomo come Ottaviano Del Turco ha dovuto subire. Si vede che e’ scritto che questo calvario deve seguire cosa che noi faremo impugnando questa sentenza. Abbiamo ascoltato la sentenza – ha concluso senza voler esprimere giudizi – e la rispettiamo esterrefatti ma ne prendiamo atto”.
Nello specifico Del Turco e’ accusato insieme all’ex capogruppo del Pd alla Regione Camillo Cesarone e a Lamberto Quarta, ex segretario generale dell’ufficio di presidenza della Regione, di aver intascato mazzette per cinque milioni e 800mila euro. Per questa vicenda fu arrestato il 14 luglio 2008 insieme ad altre nove persone, tra le quali assessori e consiglieri regionali. L’ex presidente fini’ in carcere a Sulmona per 28 giorni e trascorse altri due mesi agli arresti domiciliari. A seguito dell’arresto, Del Turco il 17 luglio 2008 si dimise dalla carica di presidente della Regione e con una lettera indirizzata all’allora segretario nazionale Walter Veltroni si autosospese dal Pd, di cui era uno dei 45 saggi fondatori nonche’ membro della Direzione nazionale. Le dimissioni comportarono lo scioglimento del consiglio regionale e il ritorno anticipato alle urne per i cittadini abruzzesi.
Sono diversi i reati per i quali l’ex presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco e’ stato condannato: associazione per delinquere e per alcuni episodi di corruzione, concussione, tentata concussione e falso. Del Turco e’ stato invece assolto da un episodio di falso e da un abuso. Mentre e’ stato dichiarato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, in stato di interdizione legale durante la pena e incapace di contrattare con le pubbliche amministrazioni per la stessa durata della pena principale.