PESCARA – Per l’avvocato di Angelini, Sergio Menna, il suo cliente non solo sarebbe innocente, ma soprattutto “è la vittima in questo processo e di condotte altrui”. E’ uno dei passaggi dell’arringa di uno dei difensori dell’ex titolare della clinica Villa Pini, al processo su presunte tangenti nel mondo della sanita’ abruzzese. Angelini e’ allo stesso tempo parte offesa e imputato. L’ex patron di Villa Pini e’ accusato di associazione per delinquere, abuso e truffa.
I suoi legali Sergio Menna e Iole Di Bonifacio hanno chiesto l’assoluzione e in subordine per il reato di truffa la prescrizione. Come parte civile sono stati invece chiesti quasi 11 milioni di euro di danni morali. L’ex titolare d Villa Pini nel 2008 in sette interrogatori fiume rivelo’ ai magistrati di aver pagato tangenti per un totale di circa 15 milioni di euro ad alcuni amministratori regionali in cambio di favori.
“Angelini – ha detto l’avvocato – e’ un uomo estroso ed estremamente intelligente che aveva un patrimonio suo. Questo non e’ un peccato e neanche un reato: non possiamo fare il processo alla ricchezza”. L’avvocato Menna ha inoltre sostenuto che Angelini e’ una persona credibile: “lo dicono i fatti e i documenti. Noi ne siamo convinti. Se ne sono abusati tutti, cosa ci ha guadagnato? Non ha avuto sconti e infatti e’ imputato a Chieti per bancarotta. Angelini non fallisce perche’ un creditore ha fatto istanza, ma su richiesta della procura e in particolare su segnalazione della procura di Pescara. Ecco, questo ci ha guadagnato”.
Menna ha piu’ volte ribadito che il suo assistito e’ credibile e che ha detto il vero, mentre, sempre secondo l’avvocato, l’ex governatore abruzzese Ottaviano Del Turco ” e’ un uomo che mente davanti al tribunale e ne abbiamo le prove”. Relativamente all’episodio della presunta dazione a Collelongo avvenuto il 2 novembre 2007, Menna ha sostenuto che “Angelini dice la verita’, mentre Del Turco mette il sigillo alla menzogna”. Nel corso dell’udienza di oggi il Tribunale di Pescara ha acquisito il dispositivo della Corte d’Appello dell’Aquila relativo alla condanna dell’ex presidente della Regione Abruzzo Giovanni Pace e dell’ex vice presidente della Fira Vincenzo Trozzi, e all’assoluzione dell’avvocato romano Pietro Anello.