PESCARA – Associazione per delinquere, corruzione, abuso, concussione, falso. Per questi capi d’accusa per Del Turco sono stati chiesti dodici anni di reclusione e interdizione dai pubblici uffici. La richiesta è stata avanzata, oggi, durante la requisitoria, dai pm del Tribunale di Pescara, Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio, per l’ex presidente della Regione Abruzzo nell’ambito del processo su presunte tangenti nel mondo della sanita’ abruzzese.
Ad accusare Del Turco l’ex titolare della clinica privata Villa Pini di Chieti, Vincenzo Angelini, imputato e allo stesso tempo parte offesa nel processo, che nel 2008 in sette interrogatori fiume rivelo’ ai magistrati di aver pagato tangenti per un totale di circa 15 milioni di euro ad alcuni amministratori regionali in cambio di favori.
I pm hanno inoltre chiesto per Angelini tre anni e la prescrizione per alcuni capi di imputazione e l’assoluzione da un capo di imputazione per non aver commesso il fatto; nove anni e l’interdizione per l’ex parlamentare del Pdl Sabatino Aracu; undici anni per l’ex manager della Asl di Chieti Luigi Conga; nove anni e l’interdizione per l’ex segretario generale dell’ufficio di presidenza della Regione Lamberto Quarta; sei anni e l’interdizione per l’ex assessore regionale alla sanita’ Bernando Mazzocca; sette anni e l’interdizione per l’ex assessore regionale alle attivita’ produttive Antonio Boschetti. Anche per Boschetti la richiesta di non doversi procedere per prescrizione relativamente ad alcuni capi. Dieci anni, invece, per l’ex capogruppo regionale del Pd Camillo Cesarone. Quattro anni e l’interdizione per Vito Domenici, ex assessore alla sanita’ della giunta di centro destra.
Nello specifico Del Turco e’ accusato di aver intascato ‘mazzette’ per cinque milioni e 800 mila euro. Per questa vicenda fu arrestato il 14 luglio 2008 insieme ad altre nove persone, tra le quali assessori e consiglieri regionali. L’ ex presidente fini’ in carcere a Sulmona per 28 giorni e trascorse altri due mesi agli arresti domiciliari. A seguito dell’arresto Del Turco il 17 luglio 2008 si dimise dalla carica di presidente della Regione e con una lettera indirizzata all’allora segretario nazionale Walter Veltroni si autosospese dal Pd, di cui era uno dei 45 saggi fondatori nonche’ membro della Direzione nazionale. Le dimissioni comportarono lo scioglimento del Consiglio regionale e il ritorno anticipato alle urne per i cittadini abruzzesi. La decisione del tribunale collegiale di Pescara e’ attesa per il prossimo 18 luglio.
In mattinata era andata avanti la requisitoria dei pm. Il primo a prendere la parola è stato Giampiero Di Florio che ha ripreso il suo discorso dalla proiezione di alcune slide in cui vengono ricostruite nel dettaglio le presunte mazzette. Il pm ha incrociato le ricevute dei telepass delle auto di Angelini e di Del Turco, quelle degli autisti, le fatture, i tempi di percorrenza per Collelongo, i giorni dei prelievi e della presunta consegna per arrivare ribadendo anche oggi che “tutto collima”.
“Non c’e’ nessuna sbavatura nel racconto di Angelini”. Sullo schermo allestito all’aula 1 sono state proiettate, tra l’altro, anche le foto delle mele scattate il 2 novembre 2007 a Collelongo. Il pm ha evidenziato che la foto e’ stata scattata 6 minuti dopo che Angelini e’ uscito da casa di Del Turco: “Angelini non e’ andato a Trasacco a comprare le mele e’ salito in macchina e ha fatto le foto”. Di Florio ha poi aggiunto: “dal 14 luglio 2008 sono passati tanti anni, ma non c’e’ una lettura alternativa di questa ricostruzione che noi abbiamo fatto, la cui bonta’ e’ stata confermata dai periti del tribunale. Avete agli atti una ricostruzione diversa? No. Si sa solo che nella busta non c’erano le mele, ma le noci e forse qualche castagna. Dicono – ha ironizzato il pm – che tre noci al giorno fanno bene, non le mangio, non lo so se hanno il mallo”.