FIRENZE – Sono passati nove mesi dal naufragio in cui hanno perso la vita 32 persone. Finalmente si è aperta al Teatro Moderno di Grosseto la maxi udienza per l’incidente probatorio sulla scatola nera della Costa Concordia, naufragata il 13 gennaio all’Isola del Giglio. In aula, per la prima volta, anche l’ex comandante della nave Francesco Schettino che, arrivato su una Mercedes grigia, è riuscito a dribblare i giornalisti entrando dal retro attraverso un ingresso secondario.
All’interno del Teatro uno dei passeggeri scampati al naufragio si è alzato per stringere la mano all’ex comandante. “Speriamo che la verità sia accertata presto” ha detto il naufrago a Schettino, che ha risposto: ”Sì, la verità deve essere appurata”.
Oltre a Schettino, ci sono altri 9 indagati tra ufficiali di plancia e personale di Costa Crociere. Dovranno rispondere alle accuse contenute nella perizia in 50 punti redatta dal collegio di periti nominato dal gip di Grosseto, Valeria Montesarchio.
Intanto dopo un’ora e mezzo di Camera di consiglio, il gip Valeria Montesarchio ha respinto tutte le richieste e le eccezioni avanzate dai legali dell’ex comandante. Nello specifico l’avvocato Bruno Leporatti aveva chiamato in causa il timoniere della nave e aveva lamentato l’impossibilità di effettuare sopralluoghi sulla Concordia considerando che i luoghi sono stati modificati per l’operazione di rimozione del relitto. Pertanto l’udienza è ripresa con l’illustrazione della maxi perizia da parte del collegio dei periti.
Durante la pausa pranzo Schettino ha mangiato un panino al bar del teatro, e poi è rientrato in aula.
”C’è in noi fame di giustizia, per il rispetto che portiamo alle vittime e ai familiari”, ha detto dal canto suo il sindaco dell’isola del Giglio, Sergio Ortelli, commentando l’apertura dell’udienza. A rappresentare il Comune gigliese c’è l’avvocato Alessandro Maria Lecci, secondo cui dalla perizia dei periti del gip ”emerge una verità che è stata lapalissiana fin dal primo momento: questa immane tragedia – osserva l’avvocato Lecci – deriva da una sciagurata concatenazione di omissioni e sottovalutazioni”.