BUSSI SUL TIRINO – Oggi è stato il giorno della seconda delle sei udienze dedicate ai difensori dei 19 imputati per la cosiddetta discarica dei veleni in Val Pescara, nel processo che si sta celebrando davanti alla Corte d’Assise di Chieti. Questa mattina è stata la volta dell’avvocato Accinni difensore dell’amministratore delegato dell’allora Ausimont, Carlo Cogliati. Il legale ha preferito non rilasciare dichiarazioni ai giornalisti presenti.
Parla, invece, l’avvocato del Wwf Tommaso Navarra: ” Il legale della difesa contesta la mancanza di prova rispetto al dosaggio di avvelenamento, essendo pacifico che gli inquinanti sono stati mesi nelle acque di falda. Quindi il fatto storico – prosegue Navarra – rimane sostanzialmente incontestato. C’è un problema di valutazione di cosa vuol dire questo fatto, se esiste una sussumibilità per fattispecie di reato per avvelenamento di acque o no. Su questo – conclude l’avvocato – la Procura già aveva ben spiegato che si attestava non sulla prova di un danno ma sulla prova di un pericolo.”
I 19 imputati, tra ex dirigenti e tecnici della Montedison, sono accusati di disastro ambientale ed avvelenamento della acque. Il processo, a porte chiuse per via del rito abbreviato, è in svolgimento a Chieti davanti al giudice Camillo Romandini ed a quello a latere Paolo Di Geronimo e 6 giudici popolari. I pm Mantini e Bellelli hanno chiesto condanne fino a 12 anni. Le prossime quattro udienze previste nel mese di novembre, continueranno ad essere riservate alla difesa. Sono 27 le parti civili con la richiesta di risarcimento di oltre 2 miliardi e mezzo di euro. La sentenza dovrebbe arrivare entro Natale.