L’AQUILA – “Mi spiace per le polemiche, per la preoccupazione e, in parte, per la rabbia delle famiglie residenti nei quartieri Case, dovute al pagamento delle utenze relative ai consumi del gas. Ancora una volta per me e’ un dolore essere visto come una controparte e come un ‘vessatore’ dei cittadini”. E’ quanto afferma in una nota il sindaco Massimo Cialente.
“Fra oggi e domani – fa sapere – pubblicheremo sul sito istituzionale del Comune i dati emersi dalla misurazione, precisa e accurata (per quanto possibile, visto il mal funzionamento o addirittura il sabotaggio di molti contatori), relativi ai consumi registrati dai singoli appartamenti. Come tutti potranno vedere dalle accurate tabelle emerge che, da tutte le piastre, tutte, i mille e 500 nuclei familiari che hanno avuto la sfortuna di vedersi assegnati gli appartamenti al pian terreno degli edifici Case hanno pagato 1 milione e 300mila euro in piu’ rispetto a quelli del primo piano e un milione e mezzo in piu’ rispetto a quelli del secondo. Questo per le caratteristiche costruttive degli edifici, per cui, di fatto, chi e’ al piano terra, scaldando il proprio ambiente scalda anche quello al piano di sopra”.
“Si tratta – sostiene Cialente – di un dato scientificamente provato e misurato. Sarebbe pertanto, a mio avviso, questo si’, un fondamento ingiusto e su questo richiamero’ l’attenzione del Difensore Civico che invitero’, se lo riterra’ utile, ad avvalersi anche di consulenze tecniche, per riportare un po’ di equita’. Questo anche perche’ nessuno ha scelto di abitare al pian terreno di quegli edifici, anzi in molti, anche tra coloro che sono i piu’ accesi esponenti della protesta, hanno sempre chiesto, a volte ottenendolo, di trasferirsi ai piani superiori”.
“Ecco perche’, quando abbiamo esposto il problema al Governo – prosegue il primo cittadino – ci e’ stato spiegato che l’unica soluzione equa e’ quella di tornare alle norme che, per tanti decenni, sono state applicate in tutte le gestioni condominiali, proprio partendo dal principio che in un condominio, quale puo’ considerarsi una piastra dei quartieri Case, l’attivazione del riscaldamento in un alloggio al piano terra porta calore anche a quelli ai piani superiori”.
“Alcuni cittadini propongono di calcolare a parte il consumo dell’acqua calda sanitaria ma, pur effettuando questo computo – prosegue il sindaco – avremo comunque una spesa piu’ alta del 25 per cento a carico di quel terzo di famiglie che hanno avuto la sfortuna di vedersi assegnato il piano terra. Tra l’altro il consumo di acqua sanitaria e’ proporzionale al numero di componenti del nucleo familiare al pari, vorrei ricordare, delle dimensioni degli appartamenti. Riteniamo pertanto che questo sia il piu’ equo dei criteri da applicare. Se si dovesse andare, tra l’altro, a ripetute letture, minimo quadrimestrali, dei contatori per l’acqua calda dovremmo affrontare dei costi di decine di migliaia di euro che ricadrebbero, comunque, sulle spese condominiali. Spese che, da quest’anno, saranno a carico delle famiglie assegnatarie. In altre parole la spesa non vale l’impresa e comunque, ripeto, non sarebbe equo. Invito pertanto tutti i cittadini a pagare i consumi perche’ non e’ pensabile che questi costi ricadano sulle famiglie ormai rientrate nelle proprie abitazioni che gia’, peraltro, pagano i loro. Abbiamo offerto la possibilita’ di rateizzazione e assicuro che, nei prossimi mesi, le bollette arriveranno con cadenza bimestrale”.
“Sono certo che gran parte degli assegnatari potranno cosi’ verificare che i propri consumi attuali non differiscono assolutamente da quelli precedenti al terremoto. Chiaramente – commenta infine il sindaco – pagheranno anche coloro che forse, pur assegnatari di alloggio, non l’hanno abitato ma per costoro, che hanno danneggiato altri cittadini, non provo alcun sentimento di solidarieta’”.