PESCARA – “L’Europa che verrà o si trasformerà in una concreta opportunità di spostamento delle persone, delle merci e delle idee oppure sarà destinata a rimanere un’operazione delle Cancellerie”. Lo ha affermato il presidente della Giunta regionale d’Abruzzo, Luciano D’Alfonso nel presentare il convegno-evento “Connettere l’Adriatico – Le Reti TEN-T. dal progetto politico all’attuazione”, che, questo pomeriggio, avra’ luogo nella sala Flaiano dell’Ex Aurum, a Pescara.
In Regione, sempre nel capoluogo adriatico, c’e’ stato un prologo al quale hanno preso parte il presidente D’Alfonso, Nikola Dobroslavic, presidente della Assemblea Generale dell’Euroregione Adriatico-Ionica e presidente della Contea di Dubrovnik, Aldrin Dalipi, vicepresidente Assemblea Generale dell’Euroregione Adriatico-Ionica e presidente della Regione di Tirana e l’europarlamentare Massimo Paolucci.
Nel pomeriggio, durante il convegno, verra’ siglato un Patto per la connettivita’ dell’Adriatico che impegnera’ le Regioni e gli altri Enti coinvolti a sviluppare congiuntamente interventi sull’area adriatico-ionica di valore aggiunto europeo. Uno strumento di governance perfettamente coerente con quanto richiede la Macro Regione Adriatico-Ionica. A testimonianza della notevole valenza dell’appuntamento odierno sono previste le presenze, tra gli altri, di Sandro Gozi, sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri per gli Affari Europei e coordinatore Nazionale della Cabina di Regia sulla Strategia della Macroregione Adriatico Ionica, del presidente della Conferenza dei Presidenti, Stefano Bonaccini, di Maria Margherita Migliaccio direttore generale per lo sviluppo del territorio e delle Reti TEN-T presso il Ministero delle Infrastrutture e di Maurizio Gentile, amministratore delegato di RFI.
“Oggi presentiamo l’incasso dell’emendamento che consente l’estendimento per la copertura dell’elevata connettivita’ della trasportistica europea anche all’intera dorsale adriatico-ionica del territorio italiano – ha esordito il presidente D’Alfonso – dal momento che Il Corridoio Baltico-Adriatico si fermava a nord delle Marche”. “Un risultato importantissimo – ha sottolineato – che e’ stato raggiunto grazie ad un’azione sinergica condotta dapprima insieme a tutte le Regioni italiane, poi a quelle europee interessate ed ai rispettivi Governi centrali e successivamente grazie al decisivo apporto degli europarlamentari tra i quali mi piace ricordare proprio il ruolo chiave di Massimo Paolucci, protagonista di un lavoro impagabile rispetto all’approvazione dell’emendamento stesso”.
Una iniziativa normativa fondamentale che, secondo D’Alfonso, “fa entrare a pieno titolo l’Abruzzo nella programmazione europeista per l’estendimento della copertura della qualita’ di quei trasporti che nelle grandi intelaiature dell’Europa e’ gia’ intervenuta”. Comodita’ e velocita’ ferroviaria, interconnessione tra le diverse modalita’ di mobilita’ e superamento delle strozzature che l’attuale armatura deli trasporti europei presenta in alcuni territori dello spazio europeo rappresentano i pilastri su cui si sta muovendo la strategia della Macro Regione Adriatico-Ionica che ha visto e continua a vedere nel relatore, l’europarlamentare croato Ivan Jakovcic, la punta di diamante.
“Come appare evidente, per quanto concerne il territorio italiano – ha spiegato il presidente D’Alfonso – il sud delle Marche, tutto l’Abruzzo, l’intero Molise ed il nord della Puglia non possono vantare lo stesso livello dei servizi a livello di trasportistica e di mobilita’ di altri territori europei ma la medesima problematica viene lamentata anche dall’altra sponda dell’Adriatico. Da qui – ha sottolineato – la necessita’ di fare fonte comune con le Regioni balcaniche e la presenza in Abruzzo di esponenti cosi’ prestigiosi come Nikola Dobroslavi e Aldrin Dalipi non fa altro che rafforzare la possibilita’ che questo grande progetto strategico di sviluppo dei territori si traduca in una fattiva attuazione. Dal 1995, anno in cui e’ partita la sfida – ha concluso – non si e’ mai fatto tutto questo e non perche’ non ci sia riusciti ma perche’ non ci si e’ mai provato. Noi abbiamo recuperato tutta la consistenza documentale, l’abbiamo cucita e fatta diventare uno scudo progressivo di lavoro. D’ora in poi bisognera’ lavorare sulla costruzione delle rete infrastrutturale”.